Rischi devastanti
Il 27 febbraio prossimo i vastesi voteranno per scegliere il candidato sindaco del Partito Democratico e, verosimilmente, del centrosinistra. Mesi di discussione, però, su primarie sì e primarie no hanno avuto un epilogo inaspettato che solo qualcuno aveva previsto, ma senza coglierne i rischi devastanti per la tenuta dell’unità del partito. Il Segretario cittadino del Partito Democratico, Peppino Forte, si candida in alternativa al Sindaco uscente Luciano Lapenna dopo essere stato per cinque anni strettissimo collaboratore della Giunta condividendone ogni scelta. E a questa candidatura non ci arriva dopo un dibattito aperto e leale, ma in seguito ad una falsa candidatura di Domenico Molino che prima annuncia di volersi candidare, agitando le firme dei sottoscrittori davanti al direttivo provinciale del partito, riconferma la sua candidatura all’assemblea degli iscritti e poi fa marcia indietro per favorire la candidatura del Segretario. Insomma un grande pasticcio senza nessuna valutazione della reazione del partito, della sua unità, e soprattutto delle possibili alleanze future qualora Forte riuscisse a vincere le primarie. Ma senza neppure alcuna valutazione del suo futuro politico ed amministrativo se le primarie le perdesse.
Nicolangelo D'Adamo
Il 27 febbraio prossimo i vastesi voteranno per scegliere il candidato sindaco del Partito Democratico e, verosimilmente, del centrosinistra. Mesi di discussione, però, su primarie sì e primarie no hanno avuto un epilogo inaspettato che solo qualcuno aveva previsto, ma senza coglierne i rischi devastanti per la tenuta dell’unità del partito. Il Segretario cittadino del Partito Democratico, Peppino Forte, si candida in alternativa al Sindaco uscente Luciano Lapenna dopo essere stato per cinque anni strettissimo collaboratore della Giunta condividendone ogni scelta. E a questa candidatura non ci arriva dopo un dibattito aperto e leale, ma in seguito ad una falsa candidatura di Domenico Molino che prima annuncia di volersi candidare, agitando le firme dei sottoscrittori davanti al direttivo provinciale del partito, riconferma la sua candidatura all’assemblea degli iscritti e poi fa marcia indietro per favorire la candidatura del Segretario. Insomma un grande pasticcio senza nessuna valutazione della reazione del partito, della sua unità, e soprattutto delle possibili alleanze future qualora Forte riuscisse a vincere le primarie. Ma senza neppure alcuna valutazione del suo futuro politico ed amministrativo se le primarie le perdesse.Nicolangelo D'Adamo
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