La vendetta
La parola “litigare” deriva dall’osco, la lingua che si parlava da queste parti. Riferisce Salmon, uno dei maggiori conoscitori dell’Italia antica, che i Romani fecero propria quella espressione osservando come le varie tribù sannitiche stessero l’una contro l’altra armate. Passati i secoli, anzi i millenni, il vizio è rimasto nel nostro animo. Ma mentre a sinistra si litiga coram populo, con possibilità, quindi, a beneficio di iscritti e simpatizzanti, se non altro, di dire la loro, a destra si incazzano lo stesso, forse di più, nel segreto di una stanza. Etel Sigismondi, consigliere comunale e provinciale, coordinatore cittadino del Pdl, ha osato avanzare la sua candidatura a sindaco di Vasto. Apriti cielo: tanto è bastato per far insorgere Peppino Tagliente, le cui urla si sentivano a distanza. L’ex sindaco ed ex presidente del consiglio regionale (per la verità, “ex tutto”) vuole strada per sé nella sua interezza, non vuole essere contraddetto, non ha l’intelligenza politica di capire, cercando di farsene una ragione, che una stagione, la sua, è passata. Nel frattempo, si è fatta avanti un’altra generazione, meno compromessa e un tantino più presentabile al cospetto degli elettori.
Giacinto Zappacosta
pubblicato su piazza rossetti.it
La parola “litigare” deriva dall’osco, la lingua che si parlava da queste parti. Riferisce Salmon, uno dei maggiori conoscitori dell’Italia antica, che i Romani fecero propria quella espressione osservando come le varie tribù sannitiche stessero l’una contro l’altra armate. Passati i secoli, anzi i millenni, il vizio è rimasto nel nostro animo. Ma mentre a sinistra si litiga coram populo, con possibilità, quindi, a beneficio di iscritti e simpatizzanti, se non altro, di dire la loro, a destra si incazzano lo stesso, forse di più, nel segreto di una stanza. Etel Sigismondi, consigliere comunale e provinciale, coordinatore cittadino del Pdl, ha osato avanzare la sua candidatura a sindaco di Vasto. Apriti cielo: tanto è bastato per far insorgere Peppino Tagliente, le cui urla si sentivano a distanza. L’ex sindaco ed ex presidente del consiglio regionale (per la verità, “ex tutto”) vuole strada per sé nella sua interezza, non vuole essere contraddetto, non ha l’intelligenza politica di capire, cercando di farsene una ragione, che una stagione, la sua, è passata. Nel frattempo, si è fatta avanti un’altra generazione, meno compromessa e un tantino più presentabile al cospetto degli elettori.Giacinto Zappacosta
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