martedì 27 agosto 2013

L’acqua melmosa













L’acqua melmosa
ristagna in putridi anfratti
dimenticati dal vento.
Solo la pioggia,
sempre più rada,
ristora una riva assetata,
rifugio d’animali errabondi.
Lontano la contadina
a pro dell’anfora
rassetta a cercine
il nero crine:         
stanche membra attendono
il magro desinare.

Giacinto Zappacosta

(riproduzione vietata)








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