Associazione culturale
“IL CINEOCCHIO”
Concerto spirituale
“C’è qualcosa di misteriosamente antico nella musica e nella persona di
Michele Gazich, un tratto nobile e arcaico che riporta alla memoria la figura
del bardo medievale, risvegliato dall’impronta senza tempo con cui canta, quasi
recita, a tratti sussurra parole dure come pietre e taglienti come lame, che
trovano ispirazione in un universo poetico popolato di immagini folgoranti” (Andrea Milanesi, Avvenire).
Partecipare ad
un concerto del Maestro Michele è un rito, ma senza ostentazione, è una
celebrazione d’amore in un mondo sempre più carico d’odio. Ogni sera Gazich intona la sua Guerra
Civile: “Dio sopravvive nei dettagli / nelle crepe dei centri
commerciali”, scandendo con forza il suo recitar cantando intenso e
toccante, che può ricordare l’ultimo Leonard Cohen.
Michele Gazich
è anche e soprattutto il suo violino: grazie ad uno stile personale e
decisamente innovativo sul suo strumento, che rende il suo suono immediatamente
riconoscibile, dopo numerose collaborazioni con artisti italiani, si è fatto
apprezzare anche fuori dal nostro paese, con significativi e ripetuti tour in
USA ed Europa, fino all’estremo oriente, a partire dagli anni Novanta, con formazioni
sinfoniche classiche e contemporaneamente legando il suo lavoro al mondo
dei singer-songwriters: da Michelle Shocked a Mary Gauthier, da
Eric Andersen a Mark Olson.
Accanto a
Michele Gazich, nel Concerto spirituale,
Marco Lamberti, da anni al fianco del Maestro, che si alterna tra
chitarra classica, bouzouki e pianoforte.
Le canzoni
sono un’antologia del repertorio di Gazich:il centro del concerto è
naturalmente il brano Verso Damasco, nel quale Michele Gazich ci
ricorda che se non abbiamo l’amore, possiamo solo cadere: la canzone è un ampio
affresco in cui la Damasco di San Paolo si sovrappone alla Damasco
contemporanea delle “bombe intelligenti per le donne con il velo”. Il
brano è caratterizzato da un originale sonorità world, con il bouzouki
di Lamberti che propone ciclicamente un riff orientaleggiante. Francesca Rossi,
in alcuni brani, affianca il recitar cantando del Maestro con delle eteree e
raffinate backing vocals.
Parte
importante del concerto sono anche sempre i brani dedicati ai poeti, tra cui
ricordiamo Il latte nero dell’alba, la canzone dedicata al poeta di
cultura ebraica Paul Celan: nel marzo 2012 il Maestro ha eseguito la
canzone a Cracovia, dopo aver viaggiato con gli studenti delle scuole superiori
italiana con il “Treno della memoria” verso i campi di sterminio di
Auschwitz e Birkenau.
La musica di
Michele è universale, unisce pubblici e sensibilità diversi; i suoi album
vengono apprezzati e recensiti si riviste dedicate alla classica, alla
canzone e al folk: “Foto della nostra epoca, qualcosa di unico nel
panorama della musica d’autore italiana” (Riccardo Santangelo, Amadeus), “Non
riesco davvero a trovare in Europa un progetto artistico così vario, originale
e ricco” (Guido Giazzi, Buscadero), “Un viaggio di ritorno verso la
tradizione cantautorale italiana con in spalla il ricco bagaglio culturale e
musicale raccolto negli anni” (Salvatore Esposito, Jam), “Album che
promuovono Gazich ai vertici della canzone d’autore contemporanea” (La
Stampa).
Il concerto di
Gazich non è mai solo un concerto, ma un viaggio interiore che ti porti nel
cuore.
Cupello sabato
21 dicembre 2013 ore 19.00 sala
consigliare
Ivo Menna, Cineocchio
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