giovedì 16 gennaio 2014

Associazione Agorà Onlus. Progetti di vita migliore




Agli

Organi di informazione

Loro Sedi


Gentile Direttore,

si è concluso l’anno 2013 del quale, pare, sia impossibile conservarne un ricordo positivo a causa delle note situazioni di conflittualità socio politica oltre gli aspetti legati alla stagnazione economica mondiale e quello appena entrato, benché venga dato in miglioramento, ai più non sembra presentarsi diverso dal precedente.
Il malcontento popolare alza l’asticella della tensione in modo preoccupante e senza una capillare azione calmieratrice ritrovarsi con le piazze colme di gente inferocita non sarà difficile.
La classe dirigente del paese brancola nel buio e nella disperata rincorsa del consenso assume decisioni sull’onda dell’emotività del momento omettendo di valutarne gli effetti a medio lungo termine.
La confusione dei ruoli tra i poteri dello Stato in lotta ognuno per condizionare l’altro rende impossibile alla collettività svincolarsi dalla burocrazia disordinata ed antieconomica.
Il popolo, fin qui complice di un sistema clientelare, via via va svegliandosi dall’illusione che tutto andrà sempre bene e prende coscienza del fallimento del grandioso progetto di fare dell’Europa la fonte di benessere collettivo garantito nel futuro.
Per dirla in breve siamo di fronte alla somma di più crisi: culturale, politica, economica, sociale, di valori che rendono lo scenario generale inquietante ai fini delle prospettive future.
Occorre, quindi, lanciare non più solo allarmi e critiche ma promuovere l’idea di impegnarsi tutti nel riportare al centro delle decisioni “la persona”, “il cittadino”.
Vorrebbero farci credere che il 2014, stando a certi indicatori, sarà migliore e ciò basterebbe a giustificare la manovra finanziaria restrittiva del precedente governo a cui si aggiungono gli onerosi aggiustamenti dell’attuale.
Se vogliamo dirci la verità la ripresa, se ci sarà, riguarderà forse la sola grande impresa, mentre la media e piccola, invece, essendosi impoverita negli ultimi anni non avrà risorse e strumenti finanziari adeguati, per cui sconterà un rating di valutazione secondo i parametri di Basilea insufficiente all’accesso al credito bancario, in buona pace per gli eventuali benefici propagandati dal governo e che non riguarderanno l’impresa micro diffusa nel paese.
Ne consegue che il ceto medio risentirà ancora per molto della mancata ripresa ed attribuirà sempre maggiori responsabilità alle istituzioni pubbliche fino a cedere alle lusinghe dei fomentatori delle piazze.
Il rischio è che senza una vera riflessione collettiva tesa, ognuno per la propria parte, ad accollarsi le responsabilità e ad attivarsi concretamente per ritrovare gli stimoli nel ricostruire il tessuto sociale e produttivo del paese, predomineranno i malumori facilmente degenerabili in violenti proteste senza che queste, ovviamente, costituiscano metodi efficaci per migliorare le condizioni sociali.
La nostra società è in grado di allestire un progetto di cambiamento senza conflittualità esasperate e lo potrà fare se l’impresa e gli organi d’informazione assumeranno il ruolo di guida, l’una confermando che la sua prioritaria funzione è quella sociale ancor prima di quelle economica e l’altra tornando a ricoprire la fantastica responsabilità di elevare la cultura dei popoli.
Con queste leve si otterrà il taglio del cordone ombelicale tra interessi economici e politica in forma di commistione, anziché di mediazione, fino a superare il compromesso che spesso finisce nell’intrallazzo.
Anche nella veste di Presidente dell’Associazione Agorà Onlus. Progetti di vita migliore, associazione di promozione sociale costituita da imprenditori, professionisti e lavoratori pensionati disabili e normodotati, mi permetto di invitarLa ad avviare un serio dibattito sulle responsabilità del privato sociale nell’adoperarsi per contenere il propagarsi del disagio.
L’impresa ha una forza innata in questo senso che se ben distribuita sul territorio produrrà effetti migliorativi sul piano della difesa dei soggetti deboli, dell’ambiente e del territorio, a patto di una fattiva collaborazione da parte dei mezzi di comunicazione il cui sforzo dovrà mirare a suscitare un approccio di riflessione delle problematiche, non solo di critica o di sterile cronaca.
Si tratta di unirsi per sollecitare un cambiamento culturale di massa, lontano dalle logiche degli schieramenti partitici e che condanni la scarsa qualità della attuale classe dirigente formatasi, nell’ultimo ventennio, con l’idea che il fare politica amministrativa e governativa sia un mestiere anziché una lodevole missione.
Proviamoci, Direttore, ci vorrà del tempo ma alla fine una società appassionata da dibattiti su progetti concreti in vista di cambiamenti nel breve e di benefici futuri per la qualità della vita, sarà una società migliore è ciò a prescindere se saranno stati i quarantenni o le donne i protagonisti.
Agorà mette a disposizione della collettività la professionalità dei propri soci e delle loro imprese, nelle certezza che la ricaduta sarà a vantaggio del territorio in termini generali e lo fa mediante
progetti concreti e realizzabili nell’immediato, come quello, oltre il "Centro Turistico Residenziale Assistito" totalmente accessibile sulle rive del lago di Bomba, che renderà il centro della città di Pescara, ampiamente pedonalizzata, praticabile anche a migliaia di cittadini con difficoltà di deambulazione altrimenti esclusi da qualsiasi opportunità di frequentazione degli spazi aggregativi della città.
Non si tratta di schierarsi a favore di chi approva o dissente la scelta dell’amministrazione, ma di allestire parcheggi di scambio in cui il soggetto non deambulante lascerà la propria automobile e prenderà un triciclo elettrico idoneo al bisogno, annullando di fatto il clamoroso contrasto tra le dichiarazioni di solidarietà ed attenzione verso le categorie deboli e la scelta di costituire insuperabili barriere che automaticamente determinano praticamente una sorta di ghettizzazione.
Il contributo che potrà dare il Suo giornale a quella necessità di elevare la cultura della gente è immenso.
Lei ha l’autorevolezza culturale per sollecitare gli organismi sociali pubblici e privati a smetterla di alimentare polemiche e partecipare, umilmente, interpretando ognuno il proprio ruolo istituzionale, alla ricostruzione di un sistema di relazioni sociali che esalti gli aspetti etici e riporti nel giusto confine morale la logica del profitto dell’impresa.
L’augurio che, anche a nome dei soci Agorà, vorrei condividere con Lei insieme ai Suoi collaboratori e rispettive famiglie, alle Istituzioni pubbliche, ai colleghi imprenditori, alla cittadinanza tutta, è: un “anno nuovo” nella nostra mente e nei fatti.

Cordialmente.

Il Presidente
Nicola Cirelli


Agorà onlus - Associazione di promozione sociale

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