Blitz artistico a Firenze

Firenze è una città congelata al rinascimento, al David. Se Michelangelo tornasse in vita, nel 2014 cosa troverebbe di diverso nella città dell'arte per antonomasia? La risposta è semplice: NIENTE.

Domani David in chiave “esplicitista” di Pep Marchigiani e curriculum europeo di Michelangelo. Così si rilancia l’arte contemporanea.

Pescara, 6 gennaio. “L'arte a Firenze si è fermata al David ed è proprio dal David che deve ripartire”. E’ questa la premessa del blitz artistico “Fu’renze” che domani, martedì 7 gennaio, interesserà Firenze e, soprattutto, i luoghi della cultura mondiale. Un appello alla rinascita senza precedenti rivolto agli addetti ai lavori, alla classe dirigente, ai politici e, più in generale, ai cittadini. In concomitanza con l’inaugurazione del “Pitti Immagine Uomo” - una delle manifestazioni di moda più importanti del mondo che si svolgerà nella storica Fortezza da Basso dal 7 al 10 gennaio - decine di riproduzioni in chiave esplicitista del David e dozzine di copie del curriculum europeo di Michelangelo, aggiornato al 2014, invaderanno le vie della cultura, per il rilancio dell’arte contemporanea.

Prenderà forma così la performance fiorentina di Michelangelo Buonarroti e del noto artista Pep Marchigiani, curata da Fra Biancoshock. Il blitz artistico farà da preludio all’iniziativa vera e propria che si svolgerà all’esterno della Fortezza da Basso attorno alle 14: una innovativa istallazione ed un Michelangelo, ormai senzatetto, che sembra dover ripiegare sul “vucumpraggio” per mettere da parte qualche soldo.

“Firenze non deve essere chiusa al futuro, Firenze è il futuro dalla quale dovrebbe partire una nuova contaminazione creativa”. [Pep Marchigiani, 2014].

 “Il mio David rappresenta la grandezza dell'uomo e come tale è l'esempio che sprona gli uomini stessi a creare il futuro”. [Michelangelo Buonarroti, 1501-1504].

“E' certo chi vede questa non dee curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o negli altri da qualsivoglia artefice”. [Giorgio Vasari, 1550].

"Previsione o maledizione?"

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