lunedì 27 gennaio 2014

Il Comune trasferisce in Procura le proprie attività

Vasto 27.1.2014.- Scivolare per non cadere. Sembra questa ormai la massima alla quale l’Amministrazione comunale ispira il proprio comportamento ricorrendo, sempre più spesso, alla Procura della Repubblica.
Potremmo dire che il Comune trasferisce in Procura le proprie attività. Non bastavano, infatti, le tante indagini ed i sequestri operati, negli anni, in materia edilizia, adesso sono gli Amministratori stessi ad esser costretti a rimettere nelle mani della giustizia situazioni incresciose, la cui soluzione sfugge all’attività amministrativa.
E’ il caso delle vicende legate al Camposanto, già sollevate da “Progetto per Vasto” con un’interrogazione del maggio scorso ed alla quale il Sindaco rispose: “Casi isolati. E’ tutto regolare”. Oggi, addirittura con un comunicato stampa, il primo cittadino porta a conoscenza dell’universo mondo la propria volontà di presentare personalmente all’attenzione del Procuratore la situazione, “affinché venga fatta piena luce” circa  “le assegnazioni dei loculi, le estumulazioni e le tumulazioni”.
E’ il caso della vicenda relativa all’antenna per la telefonia mobile del parcheggio multipiano, sollevata dai Consiglieri Desiati e Sigismondi, in ordine al mancato rispetto delle norme urbanistiche. Oggi, sempre con un comunicato stampa, l’Assessore Masciulli annuncia che trasmetterà "gli atti alla Procura della Repubblica affinché si accerti come sia stato possibile portare a compimento i lavori ed attivare l’impianto. Perché l’impianto è oramai già attivo!
Sono esempi eclatanti di resa incondizionata, per manifesta incapacità, dell’Amministrazione comunale, la quale non trova soluzione migliore, per sbrogliare situazioni che essa stessa ha creato, che ricorrere alla Magistratura. Un’Amministrazione fortemente critica quando a presentare esposti è l’opposizione ma pronta a fare altrettanto allorquando si accorge di non sapere dove mettere le mani per risolvere problemi che, almeno inizialmente, sono amministrativi e diventano da codice penale soltanto quando incancreniscono. Ci dovessero essere delle omissioni da parte dell’Amministrazione comunale stessa?

Massimo Desiati – Valerio Ruggieri


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