Tutta la città è chiamata ad impedire ad ogni costo che
il Tribunale di Vasto venga soppresso!.
Fu il ministro della giustizia del governo Berlusconi, all'epoca il giudice
Nitto Palma PDL, ora F.I., che nella
cervellotica e folle idea di riformare il sistema giudiziario, introdusse nella
legge finanziaria una frase che prevedeva la soppressione dei tribunali minori,
per l'esattezza 31 tribunali e 31 procure. Vasto figura tra questi con la
vicino Lanciano, Sulmona, Avezzano. Questo importante presidio di contrasto
alla criminalità di ogni genere, la cui presenza sul territorio vuol dire
strumento di prevenzione e di legalità, in un momento di devastante crisi
economica e sociale che registra inquietanti episodi di piccola e grande
criminalità, dovrebbe invece essere aiutato dallo Stato per rafforzarsi nei
confronti di ogni forma di criminalità e garanzia per i diritti dei cittadini.
Mettere mano ad una riforma seria della giustizia in e insistere affinchè funzioni la giustizia civile
snellendo la palude dei processi accatastati da anni : questo sì è il vero
problema della giustizia in questo paese!. Cittadini che attendono da
lunghissimi anni risposte alle loro giuste richieste dai tribunali come le
cronache registrano. Questa nostra posizione vuole prescindere da una difesa
corporativa verso la categoria degli
avvocati che non hanno mai mostrato purtroppo grande impegno politico e civile
nella città, e che hanno spesso mostrato indifferenza nella difesa del bene
pubblico cittadino. Noi facciamo
rilevare come attorno al Tribunale vastese esista un territorio esteso marino, collinare e montano, un contenitore
territoriale in cui 100 mila sono le persone che vivono e che hanno urgenza di
vari servizi e tra questi quelli che il Tribunale deve erogare. Il Tribunale
invece va potenziato con professionalità e energie nuove alla luce delle
trasformazioni sociali intervenute in questi anni. Siamo attenti e sensibili anche al sistema
economico e all'indotto che ha generato e che
genera ricchezza e redistribuzione ; come siamo attenti al fatto che da
anni Vasto ha perso pezzi di strutture pubbliche e non vuole perdere quest'ultima
decisiva struttura. Pensare alla soppressione del tribunale ci induce a
riflettere sui gravissimi disagi materiali che ne deriverebbero per la
popolazione intera, con conseguenze anche economiche gravissime. Immaginare
come un cittadino di Torrebruna o di San Giovanni Lipioni e così, tanti altri
di altri comuni montani, dovrà raggiungere la sede del tribunale di Chieti
personalmente, ci pare pura follia di chi fa delle scelte sulla base della
improvvisazione senza la conoscenza della realtà. E si tiene conto del fatto che il carcere circondariale
di Torre Sinello conta almeno 200 detenuti e che gli spostamenti dovranno
essere fatti verso altro tribunale con aggravio di spese da parte
dell'amministrazione dello stato in termini di uomini e di mobilità veicolare?
Insomma invece di razionalizzare le economie si va incontro a nuovi sperperi di
denaro pubblico e aggiustamenti corporativi. Solo con una forte mobilitazione dei cittadini si potrà
invertire e contrastare la chiusura di questo presidio. Un richiamo alle forze
politiche e ai suoi rappresentanti eletti nelle Istituzioni perchè mettano da
parte le differenze e si uniscano per una lotta comune. Li chiamiamo tutti per nome per non sbagliare : Giuseppe
Tagliente, Tonino Prospero, Nicola Argirò, Paolo Palomba, Menna Antonio; i
consiglieri provinciali, Giuseppe Forte, Vincenzo Sputore, Menna Eliana; i due
parlamentari Maria Amato e Gianluca Castaldi; il Sindaco di Vasto che ha già
mostrato grande attenzione e concretezza dovrà guidare questa iniziativa. Non
solo protesta civile, ma interventi parlamentari per correggere questa
decisione ingiusta e priva di senso della realtà.
Vasto 12 gennaio 2014
Ivo Menna ex candidato sindaco
Lista “La Nuova Terra”
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