Piccole storie di malgoverno
Come sembra suggerire la signora Moratti, verrebbe voglia (come dire?) di infliggere una punizione corporale. La classe politica fa acqua da tutte le parti, e qualche sculacciata, mettiamola così, non sarebbe fuori luogo. Prendiamo il terminal bus (ma non sarebbe più naturale chiamarlo autostazione?): sotto il livello stradale c’è un ampio locale, praticamente inutilizzato, progettato e costruito per essere adibito ad autorimessa. Niente da fare, perché il garage non ha un varco accessibile per i mezzi che dovrebbero transitarvi. Per inciso, ma anche per correttezza, la situazione risale a gestione precedente quella di Luciano Lapenna.
Vasto va a rotoli.
Alla rovescia.
Come sembra suggerire la signora Moratti, verrebbe voglia (come dire?) di infliggere una punizione corporale. La classe politica fa acqua da tutte le parti, e qualche sculacciata, mettiamola così, non sarebbe fuori luogo. Prendiamo il terminal bus (ma non sarebbe più naturale chiamarlo autostazione?): sotto il livello stradale c’è un ampio locale, praticamente inutilizzato, progettato e costruito per essere adibito ad autorimessa. Niente da fare, perché il garage non ha un varco accessibile per i mezzi che dovrebbero transitarvi. Per inciso, ma anche per correttezza, la situazione risale a gestione precedente quella di Luciano Lapenna.
Vasto va a rotoli.
Alla rovescia.
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