Specchietto per le allodole o specchietto per gli allocchi
E’ stato diffuso dai giornali il progetto Sigma Siv (continuo a chiamarlo così). Al lettore “distratto” sembrerà una buona cosa ma, se si addentra nella lettura e nella analisi approfondita delle teorie della pianificazione territoriale, il lettore attento si accorgerà che questo intervento sarebbe l’affondo decisivo, quello che decreterà la “fine” di Vasto. Nessuna voce ho ascoltato dagli ambientalisti locali, quelli che sono contro il “cemento a gogò”, sono contro le recinzioni, sono contro le “cave”, sono contro l’area industriale, sono contro l’ampliamento del porto, sono contro le centrali, sono contro le piattaforme, sono contro, sono contro e sono contro.
Certo! non possono mica pensare a tutto “loro”. Deve pensarci qualcun altro alla “pianificazione territoriale”. E allora eccomi, come al solito “Don Chisciotte” o se vogliamo “Cassandra”. Nessuno si pone problemi, non ho letto un articolo “critico” sull’argomento. Non oso dire “contrario”. L’operazione passerà in Consiglio Comunale perché, mentre le “volpi” si assenteranno o si limiteranno ad “osservare”, qualche “oratore” riuscirà a dimostrare la validità del progetto e a vantare orgogliosamente gli introiti per le casse comunali.
A già, gli introiti! E chi parlerà delle spese, a carico della città e dei cittadini vastesi, per i servizi che questo “satellite” necessiterà? Non riusciamo a fornire servizi adeguati a quartieri come San Lorenzo, Pagliarelli o Punta Penna. Non riusciamo nemmeno a fornire la necessaria manutenzione alle piste ciclabili di nuova realizzazione, figuriamoci cosa succederà quando ci sarà anche il “satellite” (che io continuo a chiamare Sigma Siv). E mi guardo bene dall’elencare i problemi di Vasto Marina, Per carità! E ce ne vogliamo mettere altri? Non vado oltre! Una domanda tuttavia devo porla: “Quanti ettari di terreno interessati al progetto, sono di proprietà del comune di Vasto? Quanto vale oggi un ettaro di terreno agricolo? E quanto varrà quello stesso terreno reso edificabile? Forse a questa domanda qualcuno in Consiglio Comunale saprà rispondere … almeno il Consigliere Riccardo Alinovi.
E’ stato diffuso dai giornali il progetto Sigma Siv (continuo a chiamarlo così). Al lettore “distratto” sembrerà una buona cosa ma, se si addentra nella lettura e nella analisi approfondita delle teorie della pianificazione territoriale, il lettore attento si accorgerà che questo intervento sarebbe l’affondo decisivo, quello che decreterà la “fine” di Vasto. Nessuna voce ho ascoltato dagli ambientalisti locali, quelli che sono contro il “cemento a gogò”, sono contro le recinzioni, sono contro le “cave”, sono contro l’area industriale, sono contro l’ampliamento del porto, sono contro le centrali, sono contro le piattaforme, sono contro, sono contro e sono contro.
Certo! non possono mica pensare a tutto “loro”. Deve pensarci qualcun altro alla “pianificazione territoriale”. E allora eccomi, come al solito “Don Chisciotte” o se vogliamo “Cassandra”. Nessuno si pone problemi, non ho letto un articolo “critico” sull’argomento. Non oso dire “contrario”. L’operazione passerà in Consiglio Comunale perché, mentre le “volpi” si assenteranno o si limiteranno ad “osservare”, qualche “oratore” riuscirà a dimostrare la validità del progetto e a vantare orgogliosamente gli introiti per le casse comunali.
A già, gli introiti! E chi parlerà delle spese, a carico della città e dei cittadini vastesi, per i servizi che questo “satellite” necessiterà? Non riusciamo a fornire servizi adeguati a quartieri come San Lorenzo, Pagliarelli o Punta Penna. Non riusciamo nemmeno a fornire la necessaria manutenzione alle piste ciclabili di nuova realizzazione, figuriamoci cosa succederà quando ci sarà anche il “satellite” (che io continuo a chiamare Sigma Siv). E mi guardo bene dall’elencare i problemi di Vasto Marina, Per carità! E ce ne vogliamo mettere altri? Non vado oltre! Una domanda tuttavia devo porla: “Quanti ettari di terreno interessati al progetto, sono di proprietà del comune di Vasto? Quanto vale oggi un ettaro di terreno agricolo? E quanto varrà quello stesso terreno reso edificabile? Forse a questa domanda qualcuno in Consiglio Comunale saprà rispondere … almeno il Consigliere Riccardo Alinovi.
Francescopaolo D'Adamo
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