mercoledì 10 novembre 2010

L'ASSEDIO DI GAETA CONTINUA

Inaugurato il monumento a memoria del cruento assedio

Con una suggestiva manifestazione, sabato 6 novembre 2010, presso la Porta Carlo III, il Sindaco del Comune di Gaeta, unitamente ai sindaci di altri comuni con i rispettivi gonfaloni, tra i quali Pontelandolfo, Civitella del Tronto, Itri, Tufo e Santi Cosma e Damiano, ha scoperto un monumento dedicato alle vittime dell’Assedio del 1860 - 1861 che vide la quasi totale distruzione della bellissima e fedelissima Città di Gaeta.
Quindi, nella commozione generale, sono state chiuse le pesanti ante della Porta Carlo III ad indicare l’inizio dell’ultimo Assedio che, in effetti, ebbe inizio proprio il 6 novembre di quel tragico 1860.
Tutti noi stiamo seguendo con molta attenzione quanto sta accadendo intorno a questo incantevole lembo di Terra, ultimo sacro baluardo posto in difesa della nostra antica Patria Napolitana: il sacrario dei nostri Eroi.
Ciò che lascia perplessi più del solito è quel susseguirsi di battute e controbattute (cannonate e contro cannonate) che, sfiorando “le sacre Torri di Gaeta e di Mola di Gaeta”, corrono da un capo all’altro dell’omonimo Golfo colpendo politici e amministratori più “ impegnati a cavar soldi dalla storia” che a far emergere una verità troppo scomoda per essere detta tutta e fuori dai denti.
Scandalosi quei politici che allora di maggioranza, al grido di Vivaòrrè, salutavano commossi l’alzabandiera sulla Batteria Transilvania, e che adesso appaiono quali i maggiori avversari dell’evento commemorativo.
Il 6 novembre scorso le antiche porte di Gaeta sono state chiuse, è vero, ma in realtà l’assedio non è mai cessato. Continua da 150 anni tra ipocrisie, tradimenti e menzogne di ogni genere.
Per porre termine all’assedio occorrerà una volta per tutte che i due schieramenti, e cioè gli eredi degli assediati e quelli degli assedianti, si siedano al tavolo delle trattative in nome della verità, della giustizia e della dignità dove ogni attore dovrà decidersi, una volta per tutte, da che parte stare.

Cap. Alessandro Romano

Rete di Informazione
del Regno delle Due Sicilie


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