giovedì 30 dicembre 2010

Re Francesco...uno di noi!

di Giuseppe Simonetta
Caserta 28 dicembre 2010


Anche quest’anno, e per la terza volta consecutiva, i Comitati delle Due Sicilie hanno reso omaggio alla memoria di Francesco II di Borbone nel 116° anniversario della sua morte. Con la Santa Messa officiata da Don Antonello Giannotti nella chiesa del Santissimo Nome di Maria sita in Puccianiello di Caserta, i Comitati delle Due Sicilie non hanno voluto solo ricordare l’ultimo Sovrano delle Due Sicilie, ma anche il primo Napoletano, il primo Meridionale ad essere spogliato di tutti i suoi averi, costretto ad allontanarsi dalla sua gente abbandonando la propria casa e la propria Patria...
Il primo tra i Meridionali che con l’avvento dell’ “Italia Una” sono stati derisi, infamati e costretti a diventare forzatamente emigranti, destinati a salire su una nave o su un treno e a morire lontano dai propri affetti e dalle cose più care. Quanti altri uomini e donne del Sud hanno dovuto seguire la medesima sorte del nostro Re in 150 anni di “Questione Meridionale”? Moltissimi; e noi lo sappiamo bene… eppure, quanti dei meridionali di oggi conoscono la vera storia di Re Francesco che non sia quella farcita delle solite tristi menzogne su Franceschiello o re lasagna?
L’omelia di Don Antonello ci ha aiutato a gettare un po’ di luce su una Storia che non ci è mai stata raccontata o che ci è stata tramandata in maniera mendace e distorta. Si è tracciato il ritratto di questo giovane Sovrano e della Sua famiglia che ha sempre fatto dell’amore verso il proprio popolo e la propria terra, il fondamento di qualsiasi azione di governo..La tutela dei più bisognosi, la ricerca e la cura del bene comune, la volontà di disporre di un efficiente apparato statale, la realizzazione di molteplici opere pubbliche, il diuturno impegno e la profonda coscienza delle proprie responsabilità fanno di Francesco di Borbone e della Sua famiglia uno splendido ed attualissimo esempio per gli amministratori ed i politicanti di questo Sud, oggi sempre più presi dal rincorrere i propri interessi, incapaci di assolvere la propria missione, distratti da inutili e sterili polemiche, mentre la loro terra sprofonda sempre di più verso il baratro.

da Comitati Due Sicilie

1 commento:

  1. Sinceramente mi sembra un articolo un pò patetico, un estratto di irriducibile reducismo...
    La storia va avanti, nonostante i lamenti comprensibili degli indiani d'America, degli aborigeni australiani e dei sudditi dei....Borboni. Ma allora perchè non rimpiangere gli Angioini, oppure gli Svevi: già! Quando l'abbiamo avuto un sovrano paragonabile a Federico II?

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