Ricevo da Destra Sociale - Fiamma Tricolore Taranto
Alla luce della rovente scena politica che si configurò anni or sono in Italia e che si concretizza oggi in modo eloquente, non è più possibile assistere da ambo le parti a barzellette simili, e di conseguenza urge in Italia un movimento ideologico rivoluzionario che porti a casa la classe dirigente attuale. Le critiche sono per tutti. Innanzitutto in 17 anni di attività della scena politica del paese. Attività susseguita anche da incarichi di governo, l’onorevole Berlusconi unitamente alla lega di Bossi non ha saputo e voluto porre in essere alcuna riforma dalla giustizia, alla pubblica istruzione, alla legge elettorale, alla pubblica amministrazione , a quella fiscale, al federalismo, alle previdenza e via discorrendo. Non è mai stata messa sul tavolo alcuna iniziativa, ma solo parole, parole che hanno generato nel corso di questi anni il malumore nella popolazione, atteggiandosi così il centrodestra come uno colpevole del suo fallimento e di conseguenza gettando le basi per una resa incondizionata. La giustizia va sì riformata ma nell’ottica del potenziamento del personale, della burocrazia dei tempi e della responsabilità del magistrato in quanto essendo un dipendente pubblico al pari degli altri deve essere responsabile dei propri errori; e non attaccando la stessa magistratura per malcontenti personali. Di più la riforma della giustizia deve essere affrontata con gli addetti ai lavori ovvero i magistrati per meglio comprendere le azioni da intraprendere. Di parallelo deve essere data enfasi alla situazione dei giovani, a creare occupazioni per tali giovani in modo tale da salvare il capitolo pensioni e dare una dignità a alle nuove generazioni. La riforma della scuola deve essere affrontata in maniera strutturale e rivolta ad un miglioramento della offerta formativa così come quella della sanità e della pubblica amministrazione. Devono essere messi da parte i personalismi e gli eccessi e non si deve far passare per normale ciò che non lo è. Purtroppo i politici che abbiamo hanno dimostrato di essere inetti a governare il paese ma ciò che turba di più è che tale situazione si è venuta a creare grazie anche alla televisione, ad un tipo di televisione che ha voluto portare in show i processi facendoli diventare processi mediatici tanto da assistere quotidianamente a liti in diretta, ultima quella di anno zero ove il conduttore ha mancato di una autodisciplina e mancanza di rispetto verso un diretto superiore quale il direttore generale della azienda in cui lavora, facendo una pessima figura e configurando con la proclamazione della manifestazione di piazza del 13 febbraio 2011 di voler creare la anticamera per entrare anch’egli nello scenario politico così come già tentato da molti suoi colleghi. Questo non va bene, il giornalista deve fare il suo, raccontare i fatti e non inquisire o sostituirsi ai magistrati, e deve rispettare i ruoli e le gerarchie. Purtroppo in Italia l’applicazione incondizionata del concetto di democrazia ha fatto si che si creassero delle situazioni imbarazzanti incontrollate e che le gerarchie in ogni forma, ordine e grado non venissero più rispettate generando una situazione di anarchia. Anche la stessa televisione e soprattutto quella pubblica per la quale il contribuente è chiamato annualmente a pagare un canone, deve evitare di mandare in onda senza sosta trasmissioni fesseria con personaggi equivoci anche nelle ore pomeridiane, onde evitare di ledere le fasce più deboli come ad esempio i bambini; devono essere posti in essere palinsesti più culturali e interessanti e dare importanza marginale ai gossip e alle stupidaggini. Insomma, l’Italia è un paese da rifare e sicuramente i fautori della unità e del risorgimento si stanno rivoltando nello loro tombe e vedere tale squallido degrado. Tale situazione si è venuta a creare anche perché la sinistra con tutte le sue promiscuità non ha saputo creare una opposizione seria e concreta e non ha capito che una sana politica fiscale non è quella dell’aumento della pressione fiscale come ad esempio ora sta premendo per introdurre la patrimoniale secca, e tutto questo bailamme ha fatto si che anche la sinistra non abbia uomini con gli attributi tra le proprie fila. Di conseguenza il paese ha bisogno di una nuova classe politica dirigente che va identificata nella estrema destra e nelle estrema sinistra, le quali debbono sapersi confrontare sul piano della dialettica politica e utilizzare la mano ferma per ripristinare l’ordine.
Il segretario Prov.le Avv. Filippo Lerario
Il segretario Citt.no Dott. Luca Abatematteo
Il segretario Prov.le Avv. Filippo Lerario
Il segretario Citt.no Dott. Luca Abatematteo
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