lunedì 7 marzo 2011

CERTIFICATO IN CARTA SEMPLICE…

… cioè senza bollo

Il Pdl, a Vasto, non esiste più. Lo ha certificato Quiquotidiano qualche giorno fa (23 febbraio), in prima pagina e in bella evidenza. L’articolo faceva riferimento alla candidatura, alle prossime comunali, sotto le insegne del partito berlusconiano, del dottor Mario Della Porta, candidatura definita “di alto profilo”. Nessuno nutre dubbi sulle capacità dell’uomo, anche se, va detto, un conto è amministrare la giustizia, un conto amministrare una città. Ma il punto è un altro, vale a dire la genesi di questa discesa in campo, benedetta e patrocinata, e quindi fortemente “ipotecata”, da Antonio Prospero e Giuseppe Tagliente, i due esponenti del Pdl che riescono, nonostante tutto, ad imporre le loro scelte ad un liquefatto partito, chiamato, solo ex post, a plaudire con finto entusiasmo. Alzi la mano, tra gli iscritti, chi è stato coinvolto in una scelta così importante. Faccia un passo in avanti chi ha potuto dire la sua, chi perlomeno è stato informato della individuazione del candidato prima che la notizia diventasse di dominio pubblico. In altri termini, e la cosa è sotto gli occhi di tutti, cittadini, iscritti e simpatizzanti: quanto vale, a Vasto, il Pdl? Che peso hanno le sue strutture? Che possibilità hanno i militanti di far valere il proprio punto di vista? Il tono di quell’articolo, non firmato e quindi riconducibile al direttore, la dice lunga al riguardo. Si parte usando il condizionale (“avrebbe accettato la candidatura a primo cittadino”) e, passando per la incidentale “ a quanto si apprende” (per la verità, facendo confusione tra una dentale e l’altra, nell’articolo si legge “ a quando si apprende”), si approda ad una cena durante la quale “Della Porta si sarebbe convinto”. Cioè: il direttore, artefice dell’operazione, scrive fingendo di non sapere, o di sapere fino a un certo punto. Per la serie “prendiamo un po’ per i fondelli i potenziali sostenitori”. Così il Pdl si presenta dinanzi agli elettori, peggio di cinque anni fa. Speriamo almeno che Della Porta, se non dovesse essere eletto sindaco, si assuma la responsabilità di guidare l’opposizione in consiglio comunale. O correrà solo per vincere?

Giacinto Zappacosta
pubblicato su Il Taglio

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