martedì 3 maggio 2011

VASTO: I GIOVANI DI OGGI E DI IERI

La nostra piazza

La città come spazio condiviso, come habitat nel quale si riconosce la comunità. Le “vasche” serali, quel percorrere “la piazza”, più volte, avanti e indietro, senza stancarsi, senza annoiarsi per quell’azione ripetitiva, erano il luogo, fisico e antropologico al tempo stesso, del nostro ritrovarci, del nostro stare insieme. “Ieri non ti ho visto in piazza” ti sentivi dire: voleva dire che la tua assenza, anche se per una sola sera, era stata notata, stava a significare che la tua presenza era parte di un contesto. Fidanzamenti e approcci di varia natura, colloqui amichevoli e non, incontri tra gruppetti di ragazzi e ragazze variamente schierati da un punto di vista politico: tutto avveniva nel tratto che comprende piazza Pudente, corso de Parma, piazza Diomede e piazza Rossetti. Con qualsiasi tempo, anche quando il freddo avrebbe consigliato una comoda e tranquilla cena dinanzi al televisore, noi eravamo tutti lì, al solito posto. Solo d’estate, l’attrattiva rappresentata da Vasto Marina faceva un po’ diradare le presenze dei giovani nel centro storico, ma, finita la bella stagione, si ricominciava. A distanza di una generazione, tutto questo non esiste più. La piazza è vuota, o semi-vuota, i giovani non la frequentano; in ogni caso, la piazza non ha più quel ruolo di qualche anno fa, non è più intesa come teatro dei nostri incontri, lo sfondo a colori della nostra vastesità. Al contatto diretto, faccia a faccia, visivo, fisico, il giovane preferisce quello virtuale, quello su face book, quello tramite internet. Rimane però un vuoto da colmare, una tradizione da recuperare, quel sapersi ritrovare in un luogo pubblico, causa ed effetto insieme del sentirsi parte di una comunità: noi, i vecchi Vastesi, assieme agli immigrati comunitari ed extra-comunitari che si sentono inseriti nel nostro tessuto sociale. Più in generale, il problema è connesso alla grande fuga, la fuga dei giovani, che per ragioni di studio e di lavoro lasciano questa città, per farvi ritorno a ferragosto e in occasione delle feste comandate. Col tempo, poi, ed inevitabilmente, i Vastesi emigrati, di ogni età, organizzando la propria vita altrove, magari mettendo su famiglia al Nord, interrompono per sempre qualsiasi rapporto con la terra natia.
Di fronte a tutto questo, una vera e propria emergenza, la politica locale, finora, si è girata dall’altra parte, non ha avvertito il problema. Che fare? Intanto, come spiega Massimo Desiati nel suo programma elettorale, c’è a monte una questione di approccio, di metodo: “Il taglio che si rischia di dare a questo tipo di impegno – argomenta il candidato Sindaco – è quello di riferire le attenzioni alle aree del disagio giovanile, attività proprie dei Servizi sociali e di Assistenza. È un aspetto importante, s’intenda, ma che, se non integrato nel più vasto mondo giovanile, alimenta un sentimento di emarginazione, mal disponendo, oltretutto, chi ha più necessità di conoscere, sapere e migliorare. L’ipotesi progettuale che, invece, si vuol qui evidenziare – prosegue Desiati nel suo documento – è riferita ad individuare interventi che accompagnino i giovani nel passaggio all’età adulta”. Su questa base, la proposta è quella di favorire “la cittadinanza attiva” dei ragazzi mediante il coordinamento e l’integrazione di tutte le risorse della Città, sia di quelle pubbliche che di quelle private, un tavolo permanente che veda la presenza del Comune, associazioni imprenditoriali, sportive, di volontariato, scuole, enti sociali, religiosi, forze dell’ordine e, in genere, di tutte quelle realtà in grado di relazionarsi al problema. In tal senso, il potenziamento del “Centro Informagiovani”, che deve avere una propria sede istituzionale, dignitosa e attrezzata, la rivitalizzazione della biblioteca comunale, attraverso l’uso sempre più qualificato delle tecniche multimediali, sono due momenti finalizzati, nell’ambito di un progetto più ampio, a quel recupero di una identità culturale di appartenenza, al momento un po’ appassita.

Giacinto Zappacosta
pubblicato su Vasto Domani


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