lunedì 17 ottobre 2011

VERSO UNA NORMALIZZAZIONE DI STAMPO POLACCO

Il Pdl vastese si prepara al congresso, mentre i Dioscuri sono pronti a calare l’asso dalla manica

È la montagna che sta per partorire il topolino. Prima il cordone sanitario stretto attorno alla figura del commissario, sterilizzata a dovere mediante apposito gruppo di lavoro, ora lo sbocco geniale che si profila all’orizzonte, la soluzione finale per un partito, per una sezione, incapaci di prendere coscienza della profonda crisi che li attraversa. Il nome di Alessandra Cappa può rappresentare l’anabasi, o il dirupo, verso una normalizzazione di stampo polacco, un modo come un altro per lasciare le cose come stanno, vale a dire nella salda presa dei Dioscuri. La candidata nella lista di Vasto Giovani, esperienza zero, capacità nessuna, transitando dal gruppo di lavoro alla visibilità del coordinamento cittadino, darebbe la stura al desiderio, fin qui malcelato, da parte di Prospero e Tagliente, di mettere le mani sulla sede di corso Garibaldi. Il nome verrebbe speso, ad uso interno ed esterno, per significare il cambiamento, la nuova generazione chiamata a dirigere il locale Pdl, il nuovo che avanza, la capacità di rinnovamento, mentre le indubbie doti dei due consiglieri regionali, ex sindaci di Vasto dai quali ereditiamo il cumulo di macerie che ingombra il nostro presente e il nostro avvenire, farebbero il resto. Corollario sarà un mesto, etero-diretto congresso cittadino, chiamato a ratificare la volontà di pochi (due). Da qui alla fine dell’anno, mentre va avanti il tesseramento, i margini di manovra sono ristretti, di fatto impediti da una logica che sta affossando un partito e una città.

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