venerdì 22 giugno 2012

Sigismondi replica a D’Amico: “Il Capogruppo del Pd dice sciocchezze pur di avere visibilità”



CHIETI. “Sconcertante. E’ questo l’unico modo per definire il  comportamento del Capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, Camillo D’Amico, che nella continua ricerca di visibilità, si affanna in comunicati stampa pressoché quotidiani, non senza cadere miseramente in fallo”. È quanto ha  dichiarato stamani il Consigliere provinciale del Pdl, Etelwardo Sigismondi, a proposito delle critiche di D’Amico apparse sulla stampa relativamente a un ordine del giorno congiunto Sigismondi - Sisti avente ad oggetto la necessità di porre in essere tutte le iniziative volte ad attivare una programmazione coordinata delle manifestazioni estive della Provincia.
“D’Amico – ha spiegato Sigismondi - non sapendo come giustificare il suo voto favorevole alla nostra proposta, ha dovuto cimentarsi  in esercizi di equilibrismo  arrivando a elaborare la sontuosa sciocchezza per la quale detta mozione ‘nei suoi contenuti sconfessa e sfiducia l’Assessore alla cultura e turismo Remo Di Martino’. La verità vera – ha proseguito il Consigliere provinciale del Pdl - è che la nostra mozione, illustrata e condivisa anche dallo stesso Assessore di Martino in commissione turismo, ha il dichiarato  merito di costituire  in via sperimentale un coordinamento tra i Comuni della Provincia, al fine di giungere ad una offerta turistica non più espressione dei singoli Comuni, bensì di un intero ambito  territoriale” spiega il Consigliere provinciale del Pdl. Nessuna sfiducia, quindi, nella mozione, ma solo una lungimirante proposta, approvata tra l’altro a larga maggioranza anche col voto favorevole di diversi Consiglieri d’opposizione, volta a qualificare sempre più, data la difficile situazione  economica delle pubbliche amministrazioni, l’offerta turistica del nostro territorio. Consiglio quindi vivamente al Consigliere D’Amico, di tralasciare l’arte della mistificazione, privilegiando – ha concluso Etelwardo Sigismondi - semmai più che la quantità, la qualità dei suoi interventi, altrimenti sarà lui l’unico a correre il rischio di essere bocciato e sfiduciato dai suoi stessi elettori”.

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