mercoledì 5 settembre 2012

VADO AL… MASSIMO



Ho spesso parlato, specie durante l’ultima campagna elettorale, di splendida autonomia. Che non significa (l’ho sempre sottolineato) isolamento o isolazionismo, tantomeno incapacità di dialogo con altre formazioni politiche, o addirittura non-volontà di incontrarsi con forze omogenee, o comunque vicine, in vista di un risultato condiviso. Il passo di Massimo Desiati, il suo nuovo incarico di vice coordinatore regionale di Grande Sud, nonché il suo impegno in questo movimento non strutturato in partito testimoniano della capacità di Progetto per Vasto, realtà civica nata al di fuori delle logiche partitocratiche, di ascoltare e farsi ascoltare, di porsi come valido alleato. Questo significa, in pratica, che PpV non perde la sua ragion d’essere, anzi la rafforza conquistando collegamenti a livello regionale e nazionale. Non è cosa da poco per una comunità di persone che fa politica senza mezzi, sostenuta solo dall’entusiasmo. Ad maiora.        

3 commenti:

  1. Innanzitutto: ben tornato alla "sudata" tastiera! Nel merito dei tuoi auspici: sinceramento non ho capito.
    Uno. Plaudi alla civicità di PpV, ne sottolinei con piacere il collegamento ad un movimento "regionale e nazionale" che si strutturerà in partito e sostieni che PpV "non perde la sua ragion d'essere"? Per me un "Movimento Civico" che aderisce ad un partito diventa una costola di quel partito.
    Due. "Grande Sud" è Miccichè e Poli Bortone (ex FI ed ex MSI), perciò, secondo te, per Massimo, quell'adesione non rappresenta una "diminutio capitis"? Se posso capire la vicinanza di Massimo alla Poli Bortone per la comune matrice politica, con Miccichè cosa ha da spartire?
    Tre. Se posso capire e anche condividere le recriminazioni e le rivendicazioni del Sud per le note vicende del cosiddetto "Risorgimento", l'adesione ad un partito, diciamo così, territoriale o interregionale da parte di una persona di formazione politica unitaria per antonomasia, non ti sembra una forzatura (eufemismo)?
    Stimo Massimo Desiati e mi dispiacerebbe se dilapidasse le sue capacità e la sua intelligenza politica.

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  2. Mi permetto di intervenire anche soltanto per il piacere di colloquiare con lo stimato Preside Nicolangelo.

    Uno. Non è il Movimento civico di "Progetto per Vasto" che ha aderito a Grande Sud ma soltanto io, personalmente. Inoltre, i due Consiglieri comunali (me compreso) restano Consiglieri della lista civica, così come eletti dai Vastesi. La ragion d'essere di un sodalizio politico (questo sì) tra le due distinte realtà organizzate risiede proprio nella garanzia di indipendenza che ambedue offrono nei confronti dei partiti tradizionali e dalla loro diversità da questi. Grande Sud è partito organizzato su base regionale che, poi, ha riferimenti nazionali nel gruppo parlamentare della Camera, formato da 10 Deputati, e del Senato, con 4 Senatori. Immaginiamo un partito che alimenta la propria organizzazione e presenza sul territorio del Sud Italia sulla base di una rete di liste e movimenti civici che hanno già testato la propria consistenza in occasione di competizioni elettorali. Ricordo una delle critiche mosse a “Progetto per Vasto” al suo nascere: non hanno collegamenti regionali e nazionali, cosa potranno mai fare per Vasto? Ecco, semmai quella critica fosse stata vera, oggi quei collegamento ci sono.

    Due. Grande Sud è, quindi, l’insieme di persone impegnate in Politica per il proprio territorio di residenza. I riferimenti nazionali che Tu indichi son certo quelli e questo scaturisce dal fatto che la loro trascorsa esperienza politica li porta ad una chiara riconoscibilità: l’On Micciché, sottosegretario nel precedente governo (ed è lui che ha depositato il marchio di “Grande Sud”- La legge impone l’atto) e la Senatrice Poli Bortone, già Ministro di un precedente Governo ed ex Parlamentare europeo. Ma l’autonomia regionale del Movimento è dichiarata e non esistono le logiche dei partiti tradizionali con i loro… soldatini di piombo. L’aver ricevuto, poi, l’incarico di vice Coordinatore per l’Abruzzo, al di là delle medagliette in petto, mi consente un’agibilità concreta da spendere in sintonia con gli altri amici del partito abruzzese. Sì, con Adriana (ex AN non FI) c’è una comune matrice culturale ed esserci ritrovati in un comune percorso, lontani dalle logiche dell’appartenenza in nome di una tessera o di quelle correntizie utili ad una scalata interna ad un partito, bensì in virtù dell’appartenenza ad un territorio, è cosa che mi ha convinto ancor di più. “Diminutio capitis” poi… Nessuna “diminuzione dei diritti”. Quali diritti? Io della Politica conosco i doveri, quelli del Servizio, tutt’al più parametrati al ruolo!

    Tre. Le rivendicazioni del Sud, oggi, ma direi dall’unità d’Italia in poi, sono più che giustificate. Qui non si parla, però, di secessione e neanche di autonomismo regionalista contrapposto alla centralità dello Stato, si tratta, più semplicemente, di avere più voce, in una logica unitaria nazionale, affinché le scelte della politica amministrativa nazionale non trascurino il Sud, così come avviene.

    Nicolangelo, quelle che ritieni poter rappresentare “capacità” vorrei continuare a coltivarle fin quando voglia e forza persistono . Sono convinto che il sistema dei partiti, così come oggi concepito, stia stretto anche a Te.

    In definitiva, al di là dei traguardi e delle ambizioni personali e con tutta la modestia che spero sovraintenda ai miei comportamenti, vorrei tenere a mente un alto insegnamento: “Ecco io faccio nuove tutte le cose, le cose passate non sono più”.

    Un caro saluto
    Massimo

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