Al Dirigente Scolastico Dell’IIS “R. Mattioli”
Al
Presidente del Consiglio d’Istituto
Al
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Oggetto: Dichiarazione di sospensione delle
attività non obbligatorie
Il personale
docente dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Mattioli” di San Salvo (CH),
riunitosi in Assemblea Sindacale indetta dalla RSU in data 30 ottobre 2012,
esprime all’unanimità il proprio totale dissenso e la propria indignazione nei
confronti dell’art. 3 del ddl di stabilità, che, modificando unilateralmente il
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, ha previsto l’innalzamento da 18 a 24
ore settimanali dell’orario di lezione dei docenti delle scuole secondarie.
Il personale
sottolinea che tale norma è inammissibile perché:
- lede in forma
gravissima la dignità e la professionalità del proprio lavoro;
- non tiene conto
del fatto che tutti gli insegnanti svolgono una mole impressionante di quello
che si definisce “lavoro sommerso” precisamente quantificato da una ricerca
commissionata, già nel 2005, dalla Giunta Provinciale dell’ Alto Adige
all’Istituto di Ricerche Sociali di Bolzano “Apollis”, in circa 1643 ore annue,
che corrispondono a 36 ore per 45 settimane;
- comporterà inevitabilmente un sensibile peggioramento
delle già difficili condizioni in cui espleta le proprie funzioni poiché ogni
docente sarà impegnato in classe per l’intera mattinata senza possibilità di
avere il tempo “indispensabile” per la programmazione, l’organizzazione e la
verifica del proprio lavoro;
- taglierà almeno
30.000 posti di lavoro in un momento di pesantissima crisi economica e
occupazionale;
- continua nella
politica di riduzione delle risorse umane e finanziarie, che ha causato il
ridimensionamento delle strutture (laboratori, gabinetti scientifici, etc...) e
del loro funzionamento impoverendo l’offerta didattica in netto contrasto con
quanto previsto dalla riforma;
- è stata
accompagnata da parte del Ministro e dei suoi più stretti collaboratori da
dichiarazioni indegnamente offensive del personale docente e da comparazioni
inesatte con la situazione internazionale.
Pertanto tutto il
personale docente sottoscritto:
- ritira – con
effetto immediato – la propria disponibilità a svolgere qualsiasi incarico e/o
funzione all’interno dell’Istituto che non sia strettamente previsto quale
obbligo dal vigente CCNL;
- chiede con forza
l’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale con un adeguamento
stipendiale allineato alla media europea.
Tutto il personale
docente dichiara, inoltre, che d’ora in poi – e finché non sarà definitivamente
cancellato l’art. 3 del ddl di stabilità – si atterrà esclusivamente allo
svolgimento delle attività obbligatorie previste dal CCNL, con conseguente
blocco di tutte le attività aggiuntive, ed è pronto a mettere in atto tutte le
eventuali ulteriori forme di protesta che saranno stabilite nei prossimi
giorni.
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