UNA QUESTIONE CITTADINA
1. Sul futuro, e sul presente, della zona di Punta Penna la città
si interroga da tempo. La compresenza, in un'area molto ristretta, della
Riserva Naturale Regionale e dell'Area di Sviluppo Industriale; e la relativa
vicinanza di entrambe al sito della città hanno dato origine, per decenni, ad
ogni sorta di controversie. Controversie che, com'è noto, nel corso dell'ultimo
anno hanno trovato ulteriore incremento.
In effetti, la perdurante
ambiguità della destinazione urbanistica della zona ha di fatto impedito sino
ad ora la sua piena valorizzazione, nell'una o nell'altra direzione.
2. Non è opportuno, né auspicabile, né probabilmente è più
possibile che questa situazione possa protrarsi ormai per molto. Al di là
dell'ipotesi al momento non realistica, di una delocalizzazione degli impianti
più impattanti, pare ovvio che la sola strada per una risoluzione chiara e durevole della questione sia quella della
modifica dei diversi strumenti di pianificazione urbanistica attualmente vigenti, anche soltanto nel senso della loro
armonizzazione. Una modifica che le Istituzioni competenti, ad oggi, non sono
state in grado di realizzare.
Di
certo, appare chiaro che la questione non riguarda precipuamente né le
associazioni ambientaliste, né quelle degli industriali; e prescinde
largamente dagli schieramenti politici. Riguarda l'intera città, e va dunque
affrontata a tutti gli effetti come una questione cittadina.
3. Per questo noi sottoscrittori del presente documento, al di là
di ogni eventuale diversità di opinione sulla futura destinazione urbanistica
della zona, riteniamo che, anzitutto, della questione vada investita l'intera
città. Riteniamo che l'Amministrazione comunale debba farsi promotrice di
un'opera di informazione imparziale verso la generalità dei cittadini; e che
debba favorire in ogni modo le analoghe iniziative che dovessero essere
intraprese dai diversi portatori di interesse.
4. È
stata di recente avanzata l'idea di un referendum propositivo cittadino, ai
sensi dell'art. 26 dello Statuto comunale, volto ad inserire nella normativa
del PAN il divieto all'installazione di impianti ad alto impatto ambientale
nella zona di protezione della Riserva.
Riteniamo
che questa possa essere per la città l'occasione giusta per esprimersi. E di
conseguenza che sia opportuno e doveroso che il Comune di Vasto, per consentire
l'effettivo uso dello strumento referendario, provveda a dotarsi del necessario
Regolamento attuativo, così come
previsto dal suo Statuto.
Facciamo appello ai partiti, alle
associazioni, ai singoli cittadini perché condividano con noi questa richiesta
e si adoperino fattivamente in questa direzione.
Associazione civica Porta Nuova
Andrea Bischia (Consigliere
comunale – PpV)
Casa Pound – Vasto
Etelwardo Sigismondi (Consigliere
comunale – PdL)
Francescopaolo D'Adamo
(Consigliere comunale – VF)
Guido Giangiacomo (Consigliere
comunale – PdL)
Italia Nostra – Abruzzo
Massimiliano Montemurro
(Consigliere comunale – UdC)
Massimo Desiati (Consigliere
comunale – PpV)
Movimento 5 Stelle - Vasto
Movimento Ecologisti e Reti
Civiche
Nicola Notaro (già sindaco di
Vasto)
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