martedì 29 gennaio 2013

DESCRIZIONE DI UNA CITTÀ: LA CITTÀ DELLE FATE


Era una città strana, se di città si può parlare. Non c’erano né palazzi, né negozi, né smog, né strade …
Una città del paleolitico, si penserebbe, ma non era niente di tutto questo. Era più moderna. Infatti le fate che vivevano lì avevano trovato il modo di convivere con la natura. Senza sovrastarla né intralciarla. Essendo molto piccole, le fate riuscivano a vivere nei fiori, le loro strade erano le righe tra la corteccia degli alberi, lo smog non sapevano nemmeno cosa fosse!
La città era divisa in quartieri: ogni quartiere aveva almeno un albero con un gruppo di fiori ai suoi piedi. Il mio preferito è sempre stato il quartiere del ciliegio. Al centro c’era, naturalmente, l’albero che, maestoso e imponente, si innalzava fino a toccare il cielo. I suoi rami, ricoperti di fiori rosa in primavera e di ciliegie in estate creavano una grande cupola.
Ai piedi di trovavano delle rose che fiorivano in primavera e morivano alla fine dell’inverno. Si sentivano passerotti cinguettare le mattine e le upupe che si utilizzavano per attraversare tratti lontani la sera.
Non si riusciva a odorare nient’altro che miele e fiori. A qualcuno questo posto potrebbe sembrare fantastico, ma non si può vivere solo di cose belle, né di cose brutte, c’è bisogno di equilibrio …

Cecilia Zappacosta 

Nessun commento:

Posta un commento