lunedì 21 gennaio 2013

Nessuno stato di emergenza e nessun disservizio


Comunicato stampa

Lucilla Lilli, sindaco di Cappadocia in risposta alle accuse mosse dall’autista della Croce Rossa il quale sarebbe rimasto in panne qualche giorno fa su una strada principale di Verrecchie –pubblicate sul quotidiano Il Centro e sul giornale Marsicalive.it- dichiara:
“Nessuno stato di emergenza e nessun disservizio il giorno in cui il mezzo della Croce Rossa è rimasto bloccato in una strada di Verrecchie, frazione di Cappadocia.”
Continua: “Il mezzo della Croce Rossa è rimasto bloccato perché una volta riaccompagnato il paziente a casa, invece di andare a girarsi nella piazza del paese come avrebbe dovuto, ha azzardato una manovra a “u” lungo la strada che stava percorrendo, salendo così sul ciglio e restando bloccato nella neve.”
“E’ mio dovere puntualizzare che sul mezzo non c’era nessun paziente, perché il malato era già stato riaccompagnato a casa e quindi l’autista era sulla via del ritorno. Appena è stato allertato il Comune, nel giro di venti minuti è arrivato subito sul posto il comandante dei vigili urbani Mar.llo Paolo Ronci ed ha trovato due persone di Verrecchie che stavavo aiutando l’autista in panne togliendo la neve da sotto le ruote del mezzo. Tutto si è svolto nel giro di una mezz’ora e non sono arrivati aiuti da Avezzano come invece sarebbe stato dichiarato alla stampa”.
Conclude: “La nevicata dei giorni scorsi per noi rientra nella normalità, non è stato un evento eccezionale che ci ha colto di sorpresa: infatti siamo abituati a gestire le nevicate con i mezzi spazzaneve e spargisale di cui il comune di Cappadocia dispone. Il servizio di spalaggio neve nei nostri centri è sempre efficiente, difficilmente riusciamo a farci trovare impreparati, tant’è che quando è arrivata sul posto la ruspa del Comune il mezzo della Croce Rossa era già stato rimesso sulla strada ed era già andato via. Sarebbe bene che prima di far finire sulle pagine dei giornali informazioni distorte e false, ogni giornalista avesse il buon senso di informarsi e verificare concretamente i fatti, interpellando l’amministrazione pubblica e dichiarando il nome ed il cognome di chi solleva le accuse (false!) di disservizi pubblici".

Lucilla Lilli

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