mercoledì 13 febbraio 2013

CLOWN, GIOCOLIERI E SALTIMBANCHI NON RIVITALIZZANO IL COMMERCIO



Il dato totale sulla chiusura delle aziende l'anno scorso è stato superiore del 2,2% al record toccato nel 2011.

I dati Cerved (il gruppo specializzato nell'analisi della situazione finanziaria delle imprese) parlano chiaro, le imprese italiane non vedono ancora la luce in fondo al tunnel.
Il 2012 si è confermato come l'anno più duro della crisi per il numero di imprese che hanno chiuso: tra fallimenti (12mila), liquidazioni (90mila), procedure non fallimentari (2mila) sono state 104mila le aziende italiane perse.
E se il dato nazionale è drammatico, quello di una città fondata sul commercio è da incubo.
"L'importante è che Sanremo abbia avuto un boom di ascolti - ironizza il presidente di Pescara Capoluogo d'Abruzzo, ad un incontro con alcuni commercianti della zona nord della città - Proprio questa mattina ho appreso che due associazioni di categoria avrebbero proposto al Comune di Pescara di organizzare mini-eventi per le vie più commerciali, al fine di rilanciare gli acquisti. Mi chiedo cosa ingeriscono per partorie simili bislaccate e mi chiedo cosa hanno in testa gli assessori che hanno espresso il loro consenso.
Il commercio è in crisi per mancanza di soldi, per mancanza di servizi e per un'eccessiva pressione fiscale.
Anzichè puntare su clowns, saltimbanchi, giocolieri e musici - conclude il leader dei biancazzurri - questi personaggi senza autore, dovrebbero LAVORARE SERIAMENTE cercando di risolvere prima questi problemi e poi operare per la rivitalizzazione delle vie. Di tutta la città e non solo delle canoniche vie dello shopping". 

Pescara, 13 Febbraio 2013

Ufficio stampa Pescara Capoluogo d'Abruzzo

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