Del Prete, Vasto riveda la sua partecipazione al Civeta
"Credo sia giunto il momento che il Comune di Vasto ripensi con
ponderazione alla sua partecipazione al Consorzio Intercomunale del Vastese
(Civeta)". Nicola Del Prete, consigliere comunale Fli interviene
sull'argomento rifiuti, anche alla luce delle considerazioni del sindaco su
Pulchra e sulla spending review. "La verità è che su questi argomenti più
si scava, più vengono fuori situazioni al limite del paradosso. Solo un mese
fa, denunciai con dovizia di particolari la incapacità del Civeta di garantire
la differenziata per quanto concerne la plastica. A fronte dell'impegno dei
cittadini a differenziare la plastica, il Civeta comunicava al Comune che la
percentuale del multimateriale era solo de 12%. Si meravigliarono tutti:
Possibile? Ebbene, oggi scopriamo che quella denuncia era fondata e che la
Pulchra, dunque il Comune di Vasto che ne detiene il 51%, per garantire la
differenziata del multimateriale (tra cui la plastica) ha dovuto fare ricorso ad
un altro operatore, la Ecotec di Ortona, una società che opera da oltre
venticinque anni nel campo del trattamento dei residui di origine petrolifera e
dei rifiuti di ogni tipo. Un servizio che, naturalmente, costa al Comune di
Vasto una somma superiore rispetto a quella che veniva garantita al Civeta. In
sostanza, per anni il Comune di Vasto ha conferito il multimateriale al Civeta
senza alcun beneficio, perché il ritorno economico è stato molto basso rispetto
a quanto si poteva fare se Civeta avesse avuto mezzi e attrezzature per
effettuare la differenziata del multimateriale. Alla luce di queste
considerazioni, è evidente che la partecipazione di Vasto al consorzio Civeta
andrebbe ridiscussa e rivista. Ci sono, infatti, altri aspetti che andrebbero
meglio approfonditi - prosegue Nicola Del Prete -. Mentre i sindaci si
accapigliano per sostituire un membro di un Consiglio di amministrazione ormai
in scadenza, nessuno sembra preoccuparsi del fatto che la domenica Vasto non
può più conferire l'indifferenziato, semplicemente perché l'impianto è chiuso.
Così la Pulchra ha due soluzioni: trovare un'altra discarica e pagarla o tenere
l'immondizia sui suoi mezzi con il rischio che ne consegue. E
nell'indifferenziato, è bene ricordarlo, c'è anche il materiale organico di
Vasto marina, perché in questa zona della città il servizio porta a porta non è
previsto dal piano industriale. Cosa accadrà in estate, quando i residenti
della Marina saranno decine di migliaia e la domenica i bidoni dell'immondizia
conterranno anche rifiuti organici che non potranno essere conferiti in
discarica? Ci meravigliamo, però, che nessuno della maggioranza si preoccupi di
denunciare queste cose e di chiedere al Civeta, ad esempio, come mai da un po
di tempo non ritira più il materiale ingombrante. Insomma, un altro servizio in
meno che Vasto ed i vastesi, a questo punto, dovranno pagare di più perché
Pulchra si vedrà costretta ad individuare un'altra discarica che ritiri gli
ingombranti, con aggravio di spese di trasporto e di costi sulle tasche dei
cittadini. Senza tenere conto dei camion con materiali ingombranti che vedremo
con più frequenza sulle nostre strade. Questo modo di amministrare e di fare
politica non funziona più. I cittadini vogliono trasparenza nelle scelte,
servizi efficienti e costi ridotti: caratteristiche che in questo momento non
sembrano essere alla base del rapporto tra Civeta e Pulchra. L'amministrazione
comunale ha il dovere di intervenire, mettendo in discussione la sua
partecipazione al Civeta. I cittadini non accetterebbero affatto un aumento del
costo dei rifiuti se prima non si fa chiarezza nel rapporto tra Civeta e Comune
di Vasto.
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