sabato 2 marzo 2013

MI MANDA PAPA' / 2



Le parole pronunciate su twitter dal dott. Lucio Achille Gaspari, candidato al Senato per Centro Democratico a sostegno di Bersani e Vendola, offendono l’Abruzzo e i suoi Cittadini. La delusione elettorale che ha ricevuto non può essere un valido motivo per definire un “postaccio” l’Abruzzo. Il “postaccio” ed i suoi abitanti, caro Gaspari, hanno permesso a Suo padre di fare il Deputato per ben dieci volte, ed il Ministro della Repubblica per ben sedici volte; il “postaccio” ed i suoi abitanti, hanno permesso a Suo padre di essere qualcuno, con la fiducia che gli veniva accordata; il “postaccio” ed i suoi abitanti, hanno permesso a Suo padre e a Lei, tante altre cose che non sto qui ad elencare, per l’eleganza che credo mi contraddistingua. Il Suo flop a queste elezioni politiche, lo deve imputare a Lei stesso, non agli altri. Perché l’abruzzese non è forte e gentile solo quando eleggeva Suo padre, ma anche adesso che ha deciso di non dare fiducia a Lei, così come a molte altre persone, che in varie occasioni si sono ricordate di fare Politica solo ed esclusivamente durante una campagna elettorale. Pensava di poter essere eletto “nel ricordo di”? Pensava di poter sfruttare il suo cognome? Le capacità non si ereditano, così come non si eredita il consenso o l’affetto delle persone. Non ho mai condiviso la politica di Remo Gaspari, ovvero quella che ha portato risultati a breve termine e non a lungo, quella che ha prodotto un debito pubblico esorbitante, quella che carica, oggi, sulle spalle di ogni nuovo nato, ben 30mila euro di debito; ma devo riconoscere il consenso che l’On. Gaspari portava in dote. Consenso che, Le ripeto, dott. Lucio Achille Gaspari, non era nell’atto di successione di Suo padre. La Politica si fa ventiquattro ore su ventiquattro, trecentosessantacinque giorni l’anno, ascoltando la gente, cercando di dare soluzioni ai problemi, con impegno, passione, serietà, onestà, militanza. La Politica si fa festeggiando le vittorie e ammettendo le sconfitte, e prendendosi le responsabilità sia delle une, sia delle altre. E chi ci crede veramente, continua il suo impegno politico anche e soprattutto dopo una batosta. Se non vuole mettere più piede in questo “postaccio”, non è un problema. La Sua assenza non si farà sentire, visto che nemmeno prima di queste elezioni della Sua presenza se ne era accorto qualcuno. Piuttosto chieda scusa a questa meravigliosa Terra e a questa straordinaria Comunità. Forte e gentile. Ancor più forte e gentile quando ha deciso di non accordarLe il consenso. Ci aveva visto lungo…

Marco di Michele Marisi

1 commento:

  1. Caro Marco, di questi tempo non posso permettermi di spendere soldi per difendermi da una querela. Mi astengo quindi dall'esprimere quello che penso. Mi limito solo a questo: comportamento puerile e volgare. Ciao.

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