venerdì 1 marzo 2013

MI MANDA PAPA'



Il presupposto, lo si intuisce dalla reazione scomposta, è riassumibile così: sono il figlio di Gaspari, Remo Gaspari, porto quel cognome illustre e quindi mi spetta la riconoscenza del popolo elettore. Lo sciabordio di chiacchiere, di parole uscite da una bocca non collegata al cervello, lascia perplessi. L’Abruzzo definito un postaccio. Il padre, Remo, si sta rivoltando nella tomba. Arriveranno le scuse, richieste ufficialmente? Rimane in ogni caso l’uscita infelice di un personaggio che (è la sua promessa) non rivedremo più.

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