E’ stata data notizia che mons.
Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, ha avviato la causa di Beatificazione
di Don Felice Piccirilli, morto nel 1968 e don Giuseppe Cinquina morto, a soli
27 anni, nel 1945.
La notizia ci riempie di gioia e
commozione. Se il ricordo di don Giuseppe Cinquina è lontano nel tempo e pochi
sono i vastesi che ne conservano memoria, don Felice è ancora presente nei
cuori di tantissime persone che lo ricordano parroco della Cattedrale di San
Giuseppe, protagonista della rinascita di Vasto nel dopoguerra, fondatore della
“Casa del Fanciullo” prima, per aiutare i più poveri e bisognosi e i tanti orfani di guerra e poi della “Domus
Pacis”, un centro polifunzionale per la formazione scolastica e religiosa dei
giovani ed in seguito anche professionale. Avremo modo in seguito di ricordare
le innumerevoli iniziative di don Felice, soprattutto per la pastorale
giovanile durante gli anni del Concilio Vaticano II e quelli difficili del
postconcilio. E seguiremo il difficile e complesso lavoro del postulatore don
Antonio Bevilacqua, che attraverso la raccolta di documenti, scritti ed
interviste dovrà ricostruire in dettaglio tutta la vita dei due sacerdoti.
Da subito, però, vorrei che il
facile entusiasmo e la commozione per l’improvvisa notizia, fossero preceduti
anche da una serena riflessione sulla complessità dell’intero progetto, come
abbiamo visto in questi ultimi anni.
Il processo di beatificazione di
Dino Zambra, il postulatore fu lo stesso don Antonio Bevilacqua, è fermo da decenni
come quello per don Gaetano Tantalo, della diocesi dei Marsi; per Santina
Campana non ancora inizia neppure il processo diocesano; solo il processo di
Nicolino d’Orazio, di Villamagna, è in dirittura d’arrivo, ma la spinta decisiva,
con i relativi fondi, è arrivata dai Camilliani di cui era professo.
Comunque sono fiducioso e al
filiale ringraziamento al Vescovo per l’avvio del processo canonico, unisco
l’augurio a don Antonio Bevilacqua per il grande e complesso lavoro che l’attende.
Tanti saranno i Vastesi che lo
accompagneranno con la preghiera.
NICOLANGELO D’ADAMO
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