mercoledì 18 settembre 2013

IL PARTITO MEDIASET




Non è il caso di aggiungere altri commenti ai tantissimi pubblicati sull’ultima sentenza della Cassazione, che impone alla Fininvest di risarcire la Cir con ben cinquecento milioni di euro. Bastano i tanti articoli dei giornalisti, molti con lucida ed onesta chiarezza, per farsi un’idea completa della ventennale vicenda della Mondatori assegnata definitivamente alla galassia aziendale berlusconiana dopo la corruzione del giudice Meta.
Mi sento invece di intervenire, da cittadino, per la incredibile violenta reazione, non di Marina Berlusconi, che si può capire, ma dei più alti dirigenti del PDL.
“L’azienda ricorrerà nelle più alte sedi europee” (Alfano), “La sentenza dimostra che nessuno in Italia può sentirsi più al sicuro” (Bondi), “Attacco concentrico” (Schifani) ecc.
La domanda, spontanea, che queste reazioni suggeriscono, è la seguente: Ma cosa c’entra Mediaset con il PDL? Un partito politico può confondersi con gli interessi aziendali del suo Presidente?
A giudicare dalle reazioni preoccupate dei dirigenti politici di quel partito, la risposta è “sì”.
E tanto basta per squarciare il robusto velo di ipocrisia che copre quel partito: non di PDL si tratta, ma di PARTITO MEDIASET.
E con ciò sono serviti tutti coloro che hanno fin qui negato il “conflitto di interessi”.


NICOLANGELO D’ADAMO

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