Il
silenzio e la memoria
Il
cimitero come bene culturale: questa
l’idea che la sezione di Italia Nostra del Vastese intende promuovere.
Vale a dire, capire i modi in cui, a partire dall’Ottocento, la città ha fisicamente rappresentato – dal punto
vista urbanistico-architettonico – il suo rapporto con i defunti. In questa
prospettiva, l’impianto legislativo sulla necropoli – nel momento di
transizione dalla sepoltura urbana a quella extraurbana – diventa centrale per
cogliere il senso dell’opzione monumentale attraverso le scelte effettuate
dallo Stato borbonico tra tumulazione e inumazione. Da tale punto di vista,
assume particolare importanza il passaggio istituzionale dal Regno delle due
Sicilie al Regno d’Italia. La visita guidata del prof. Luigi Murolo nel
cimitero di Vasto condurrà il viator
in un percorso culturale che svilupperà il tema dell’architettura funeraria
ottocentesca della città nell’intreccio problematico appena indicato. Sarà
un momento specifico di riflessione per l’approccio storico alla conoscenza del
paradigma della cimiterialità,
aspetto non religioso – e dunque, laico – della «festa dei morti».
Nel Camposanto di Vasto, martedì 29
ottobre 2013 alle ore 15,30.
Punto di incontro: ingresso antico di via del
Cimitero.
Il
presepe popolare napoletano tra «festa dei morti» e ciclo
natalizio
Le
ricerche antropologiche degli ultimi vent’anni hanno aperto un diverso
orizzonte alla comprensione del presepe popolare
napoletano venuto a affermarsi dalla fine del Settecento fino a tutto il secolo
successivo (il Novecento ne raccoglie semplicemente l’eredita). La “luminosità”
del presepe borghese sei/settentesco è in netto contrasto con la natura ctonia
di quello popolare. Le indagini condotte soprattutto sul Presepe del Bambin Gesù nel Cimitero delle Fontanelle a Napoli
(rione Sanità) – una cava tufacea di ca. 3000 mq che, insieme con la Natività
in una chiesa ipogea, raccoglie 40000 resti umani accatastati durante la peste
del 1656 e il colera del 1837 (si parla dello stesso luogo in cui è disperso il
corpo di Giacomo Leopardi) – rivelano, nei susseguenti racconti, una devozione
popolare di carattere ierofanico nella quale l’intreccio di «anime pezzentelle»
(cranii senza corpo) e Natività senza infante fissano al 2 novembre l’avvio
della rinascita che culmina con il
Natale e, soprattutto, con l’Epifania. Lo stesso contesto devozionale viene a
spiegare il significato simbolico-allegorico dei personaggi fissi del presepe,
vere e proprie Pathosformeln in cui
si addensa l’archeticipità della creazione. Il prof. Luigi Murolo affronterà
questi temi nell’esame dei pezzi superstiti di un figurinaio ottocentesco
vastese, Domenico Miscione alias Munzù
(1826-1905). Per l’occasione – durante il periodo della conversazione –,
verrà allestita una piccola mostra sui pupattelli
originali creati dall’artigiano popolare.
Vasto, nella sala
parrocchiale della Cattedrale di San Giuseppe, giovedì 30 ottobre 2013.
Ore 17-20 la mostra; ore 17,30, la conversazione.
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