A suo modo è significativo il
risultato, a Vasto, del “Primo Tempo” del Congresso del Partito Democratico (così
viene chiamato il “sondaggio” tra gli iscritti del Partito per la nomina del
nuovo Segretario Nazionale). I risultati delle preferenze dei democratici vastesi sono
nettamente controcorrente: la nomenklatura locale (protempore) si è stretta
attorno a Cuperlo per difendere strenuamente il vecchio fortino e alcuni irriducibili
si sono isolati con il buon Civati, rimandando la scelta. Risultato: Renzi, che
ha vinto a livello nazionale, a Vasto si è classificato addirittura terzo. Naturalmente
tutto è avvenuto in silenzio e in…
famiglia, molto ristretta, per la verità, visto che hanno votato solo
un’ottantina di iscritti su oltre duecento cinquanta tesserati. Ma tant’è.
Poteva andare peggio visto che nulla è stato fatto per informare e
sensibilizzare gli attivisti del partito. Ma alla nomenklatura, evidentemente,
va bene così: se avessero votato tutti, magari poteva vincere Renzi… e poi chi
la sentiva Rosy Bindi!
Il risultato nazionale delle primarie interne
al partito è stato netto e foriero di novità, con Renzi avanti di sei punti sul
dalemiano Cuperlo. Evidentemente molto è cambiato all’interno del Partito Democratico
rispetto allo scorso anno, quando quasi tutte le segreterie provinciali e
regionali del PD si erano espresse per Bersani portandolo alla vittoria nelle
primarie.
E’ il segno che è caduta la golden share di Massimo D’Alema sul
Partito Democratico; quel partito, ora,
arriverà alle primarie dell’8 dicembre con un altro spirito e
soprattutto con un altro progetto. Vedremo.
Da ultimo un auspicio. Per
rispetto degli elettori del PD ci si augura che i vertici nazionali del Partito
la smettano si insultarsi a vicenda. Chi è arrivato al capolinea si rassegni ad
uscire di scena, possibilmente in silenzio. La politica italiana ha dovuto far
a meno di personaggi come De Gasperi e Berlinguer: farà a meno anche dei loro
epigoni in formato bonsai!
NICOLANGELO D’ADAMO
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