mercoledì 20 novembre 2013

RENZI VINCE IN ITALIA E PERDE A VASTO

A suo modo è significativo il risultato, a Vasto, del “Primo Tempo” del Congresso del Partito Democratico (così viene chiamato il “sondaggio” tra gli iscritti del Partito per la nomina del nuovo Segretario Nazionale). I risultati delle  preferenze dei democratici vastesi sono nettamente controcorrente: la nomenklatura locale (protempore) si è stretta attorno a Cuperlo per difendere strenuamente il vecchio fortino e alcuni irriducibili si sono isolati con il buon Civati, rimandando la scelta. Risultato: Renzi, che ha vinto a livello nazionale, a Vasto si è classificato addirittura terzo. Naturalmente tutto è avvenuto in silenzio e  in… famiglia, molto ristretta, per la verità, visto che hanno votato solo un’ottantina di iscritti su oltre duecento cinquanta tesserati. Ma tant’è. Poteva andare peggio visto che nulla è stato fatto per informare e sensibilizzare gli attivisti del partito. Ma alla nomenklatura, evidentemente, va bene così: se avessero votato tutti, magari poteva vincere Renzi… e poi chi la sentiva  Rosy Bindi!
 Il risultato nazionale delle primarie interne al partito è stato netto e foriero di novità, con Renzi avanti di sei punti sul dalemiano Cuperlo. Evidentemente molto è cambiato all’interno del Partito Democratico rispetto allo scorso anno, quando quasi tutte le segreterie provinciali e regionali del PD si erano espresse per Bersani portandolo alla vittoria nelle primarie.
E’ il segno che è caduta la golden share di Massimo D’Alema sul Partito Democratico; quel partito, ora,  arriverà alle primarie dell’8 dicembre con un altro spirito e soprattutto con un altro progetto. Vedremo.
Da ultimo un auspicio. Per rispetto degli elettori del PD ci si augura che i vertici nazionali del Partito la smettano si insultarsi a vicenda. Chi è arrivato al capolinea si rassegni ad uscire di scena, possibilmente in silenzio. La politica italiana ha dovuto far a meno di personaggi come De Gasperi e Berlinguer: farà a meno anche dei loro epigoni in formato bonsai!


NICOLANGELO D’ADAMO

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