Nell'epoca
della mediocrità alla ribalta, ecco spuntare e arrampicarsi sul tema
urbanistico e nello specifico, - il piano Cervellati sul recupero del centro
storico - il giovane turco del PD Del Casale, neo rieletto segretario di un
partito caos, rimproverando la sua amministrazione di gravi ritardi nella
approvazione del piano Cervellati. Un piano di recupero del centro storico nato
nel lontano ottobre 2010 e che, nonostante I circa 80 mila euro spesi dal
comune e le decine di occasioni pubbliche in cui se ne è parlato, ancora non
vede la luce. Adombra il neo segretario che le cause sarebbero da individuare
in oscuri ostacoli, e da “una burocrazia stagnante nemica da
combattere”. Argomento, questo del piano Cervellati molto impervio e scivoloso
se non si conosce la storia degli esodi di residenze pubbliche e private, delle
rendite parassitarie edilizie (speculazione) che negli ultimi venti anni hanno
distrutto storicamente, culturalmente, ambientalmente questa nostra città.. Del
blocco sociale economico e politico che
ha imperversato e saccheggiato la risorsa primaria di un territorio ovvero
colline, pianure, costa, spiaggia, in definitiva paesaggio e ambiente. Di una
città perenne ostaggio di una cultura della rendita parassitaria, di una
urbanistica contrattata con I privati, che non permette di diventare una città
libera e moderna. Proprio a causa di questo dissennato caos e della
deregulation del ventennio non si puo' risolvere il problema della viabilità,
dei trasporti, del piano urbano del traffico, di costruire un piano per le
antenne, di costruire un piano regolatore del verde: in sintesi un
peggioramento della qualità della vita della città sempre più dilatata e sempre
più distante dal centro storico. Comuni
e Regioni hanno continuato nell’opera di selvaggio e scriteriato consumo di
suolo, con piani regolatori sfornati dai Comuni e
approvati dalle Regioni. Le follie
sconsiderate delle variazioni di destinazione d’uso delle superfici che hanno
fatto perdere migliaia di ettari di terreno agricolo al nostro territorio. Le
responsabilità sono tutte delle classi dirigenti locali, regionali,cioè di
politici avventurieri e ignoranti, spesso, e come le cronache dell'Aquila ci
dicono in questi giorni, coinvolti nel
torbido intreccio di interessi affaristici, speculativi, corruttivi. Si
dimentica facilmente come si continuano a tirare su palazzi e centri
commerciali, vedi la nuova circonvallazione a nord e a sud con i megadepositi
tipo Eurospin, circondati da palazzi anonimi e senza anima. Del Casale dovrebbe
ricordare quante battaglie il mio gruppo della Nuova Terra ha sostenuto anche
durante la campagna elettorale del 2011 lanciando l'idea di una variante al piano regolatore
generale che ponesse fine alla cementificazione e al conseguente consumo di
suolo, la fine delle permute dei terreni agricoli in blocchi edilizi. Una
variante al piano regolatore generale che la giunta Lapenna aveva deliberato
già nell'ottbre 2007 e che per motivi ancora da capire non ha mai avuto pratica
attuazione. Chi si prende cura del territorio? Ecco una vera priorità,
risanare, rimboschire, creare nuove aree verdi, riempire I vuoti lasciati
abbandonati. Il recupero del centro storico! Dopo trenta anni di abbandoni
delle residenze come si renderà possibile ricostruire e reinsediare le persone,
dopo che l'ultimo ufficio pubblico della provincia, l'U.T.A. con 4 dipendenti
e' stato sloggiato da Palazzo d'Avalos nella sede periferica dell' ufficio di
collocamento della Provincia, quando era stato deciso di spostarli all'ex
istituto d'arte riconvertito in uffici?. Su questo piano Cervellati, molto ci
sarebbe da dire e da contestare carissimo Del Casale, anche in relazione alle
nuove norme introdotte dalla Regione sul rischi sismici e la riqualificazione antisismica
degli edificati storici. Con le nuove norme della classificazioni sismiche,
infatti, sarà indispensabile la rivisitazione dell'attuale piano urbanistico,
al fine di controllare la compatibilità delle decisioni politiche di
pianificazione territoriale ed ambientale. Il neo segretario esorta la sua
amministrazione a dotarsi entro un mese di tempo per rispondere “alle
impellenti richieste che salgono dalla città”; chi sarebbero costoro: cittadini
comuni, imprese, commercianti, giovani coppie in cerca di appartamenti nel
centro storico che vedono una stagnante economia di una edilizia ferma – come
dice il segretario? O ci sono altri interessi di natura politica dietro questa
critica alla sua amministrazione? E aggiunge il nostro, che sarebbe indispensabile
“una trasformazione dell'azione della pubblica amministrazione, da palude a
volano di sviluppo per la città”. Come intende il giovane turco del PD di Vasto
imprimere una accelerazione alla azione amministrativa facendola diventare un
volano dello sviluppo con gli attuali
assessori ancorati a logiche sorpassate
e dall'incedere clientelare?
Vasto Ivo
Menna Lista “La Nuova Terra” ambientalista storico
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