Sapere che qualcuno si
sia introdotto, immagino nel cuore della notte, all’interno della Villa
Peripato, con l’intento, perfettamente attuato, di imbrattare la statua di
Pitagora, fa venire i brividi. L’imbecillità umana, si sa, non conosce limiti,
e la storia ce ne offre, con dovizia, esempi preclari. Per la verità, dico
sempre a me stesso che non debbo più meravigliarmi di niente, tante ne ho viste
a questa veneranda età. Eppure, mi stupisco sempre. Quel cretino (o quei
cretini), quintessenza della stupidità, condita con una dose consistente di
ignoranza, non ha idea di chi fosse il grande Pitagora e, penso, non capirà mai
l’importanza che il grande filosofo e matematico riveste nella storia
dell’umanità. C’è solo da vergognarsi che tra noi Tarantini ci sia un coglione
di tal fatta. Speriamo che il Comune si
dia da fare al più presto per il restauro del busto. Come al solito, però,
nessuno si indigna. Ed è il fatto più preoccupante.
Giacinto Zappacosta
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