Nello specifico, mentre 12
lavoratori sono adibiti ad una “turnazione creativa di ultima generazione” che
prevede 4 turni avvicendati con comprensivi sabati e domeniche in cui devono
prestare la loro opera per ben 10 ore
al giorno pur rimanendo in regime di solidarietà, ovvero lavorando un
totale di 140 ore mensili (invece di 160); altri lavoratori dello stesso
reparto, ed addirittura provenienti da altri reparti, lavorano al sabato
mattina, sabato pomeriggio e domenica notte in straordinario.
Nello stesso reparto quindi, vi sono persone che percepiscono un
salario ridotto a causa della solidarietà e persone che invece percepiscono lo
straordinario.
Come Cobas siamo attoniti di fronte
a questa scelta aziendale, inspiegabile.
Possiamo, seppur nella nostra
proverbiale “diffidenza” comprendere che l’azienda ha particolare bisogno di
lavorare in quel reparto, COME MAI DUNQUE
INSISTERE NEL MANTENERE I CONTRATTI DI SOLIDARIETA’ IN QUEL
REPARTO???
Ci appare ancora più inspiegabile
il comportamento aziendale di porre un solo lavoratore di quel reparto in
regime di solidarietà a 12 ore settimanali.
Questo lavoratore (casualmente
iscritto ai Cobas) è l unico di quel reparto che l azienda ha posto a 12 ore
settimanali (lavora cioè solo 2 giorni a settimana) nonostante svolga le stesse
mansioni dei suoi colleghi.
Da due settimane si verifica
dunque questa “triste” situazione per cui al sabato ed alla domenica si
“ritrovano” nel reparto presse i lavoratori che svolgono 10 ore pur rimanendo
in solidarietà e quelli che vanno a fare lo straordinario.
Giudichiamo inaccettabile tutto
ciò.
Se l’azienda ritiene di dover far
ricorso allo straordinario deve prima rinunciare ad applicare i contratti di
solidarietà in quel reparto, e ripristinare una turnazione più democratica che
tenga conto di tutti i lavoratori.
La legge ed i contratti
collettivi di lavoro assicurano all’azienda la possibilità di ricorrere allo
straordinario obbligatorio, ma questo in condizioni normali, RICHIEDERE AL
MINISTERO DEL LAVORO contratti di solidarietà finanziati con soldi pubblici
e poi fare nello stesso reparto straordinario per noi e’ inammissibile.
PER QUESTO COME COBAS DICHIARIAMO
LO SCIOPERO
ALLA DOMENICA IN DENSO A PARTIRE DA DOMENICA 2 MARZO 2014
ED IN MODO PERMANENTE PER TUTTE LE DOMENICHE FINO ALLA CESSAZIONE DA PARTE
DELLA DIREZIONE DENSO DI QUELLO CHE CI SEMBRA UN ABUSO ED UN SOPRUSO.
Vasto, 24 febbraio 2014
Confederazione
COBAS
Cobas
del Lavoro Privato
Esecutivo Provinciale di Chieti
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