venerdì 16 maggio 2014

Elezioni regionali: questioni di fatto e sconsigli per gli acquisti


 Il Parco Nazionale della Costa Teatina

 

È legittimo che chi –come il cav. Cesare Puccioni- ha interessi diretti sul porto e sulla zona industriale faccia il possibile per difenderli e incrementarli. Naturalmente molti, probabilmente i più, hanno interessi diversi. È normale tra interessi divergenti che si dia un conflitto. Ciò che non è normale è che la politica si sottragga al suo ruolo di mediazione fingendo semplicemente che i conflitti non esistano. Ci riferiamo a due fatti specifici:

a) la perfetta acquiescenza dimostrata dalle Istituzioni (Comune e Regione) nonché dalle forze politiche locali verso gli interessi degli industriali nella vicenda del progetto di raddoppio del porto di Punta Penna, che è stato approvato in blocco, all'unanimità e senza discussione alcuna in Consiglio regionale; e quasi altrettanto è avvenuto in Consiglio comunale[1]. Del resto, a Vasto –caso unico al mondo- il Consorzio Industriale non gestisce anche una Riserva Naturale?

b) le dichiarazioni a favore dell'istituzione del Parco Nazionale da parte di quelle stesse forze politiche che senza battere ciglio hanno approvato il raddoppio del porto.

 

Chi, in buona fede, non rileva qui una palese incongruenza mostra di non aver capito cosa sia un Parco Nazionale. Con l’istituzione di un parco nazionale non si perimetra in Italia semplicemente uno spazio geografico, si fa qualcosa di più complesso e impegnativo: si individua e si regola un ambito locale all’interno di un progetto di interesse nazionale che lo riguarda nel suo insieme. Un parco nazionale non è solo un progetto di conservazione ambientale, ma anche un progetto economico e sociale. Nelle parole di uno dei maggiori esperti del settore: “L’istituzione di un parco naturale è una relazione che si stabilisce tra società locale e società nazionale sullo sfondo, appunto, di un progetto locale: una immagine dell’evoluzione dell’economia locale […] Gli obiettivi della conservazione e dello sviluppo locale saranno raggiunti soltanto se l’intero sistema di regolazione del territorio del parco sarà coerentemente orientato al loro raggiungimento”[2].

Esattamente il contrario di quanto localmente si è fatto per decenni, e si continua a fare tuttora.

 

Il Parco Nazionale è un elemento completamente estraneo alla cultura del ceto politico locale, che se l'è visto piovere addosso ad opera di due codicilli inseriti dal Sen. Staniscia nella 334/97 e poi nella 93/01. Da allora la Regione che i Comuni interessati hanno fatto il possibile per sabotarlo, fino a che, messi alle strette (si tratta pur sempre di leggi dello Stato) l'una e gli altri, più o meno di concerto hanno elaborato (settembre 2011) una perimetrazione surreale (il cosiddetto "parco a isole"), che non faceva altro che cambiare di nome alle aree protette già esistenti, ribattezzandole "Parco Nazionale". Al di là delle polemiche contingenti, il principio seguito da Febbo (PdL) e da Legnini (PD) –benché le associazioni ambientaliste locali[3] abbiano criticato il solo Febbo- è stato identico: “siamo per una perimetrazione ristretta che si basi sulle aree già protette”[4] (Legnini). Va da sé che il principio è stato applicato a Vasto pressoché alla lettera, con esiti talora grotteschi: si pensi che per un tratto il Parco Nazionale si riduceva ai binari (!) della ferrovia dismessa...

 

Una proposta così assurda, pur incontrando la convinta approvazione di Confindustria[5], non poteva che essere respinta dal Ministero. Sicché la Regione, costretta a far buon viso a cattivo gioco, si trovò ad avanzare (novembre 2013) una seconda proposta, un po' più estensiva, di cui non è mai stata resa pubblica la mappa. Nessuno,  ma proprio nessuno, da allora ne parla più.

 

Lasciamo al lettore la risposta sul motivo di tanto silenzio, e rendiamo pubblica la mappa[6].
 
 
Associazione Porta Nuova-Vasto



[2] Antonio Calafati, Conservazione e sviluppo locale nei parchi naturali: un’agenda di ricerca, Università degli Studi di Ancona – Dipartimento di Economia, Quaderni di Ricerca n. 173 - Settembre 2002.
[3] Che pure in precedenza avevano preparato, e pubblicato, l'unica proposta decente al riguardo.
[4] Il Centro, 15.09.2011.
[5] "Il Parco a isole piace a Confindustria", Il Centro, 22.09.2011.

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