Il dramma si consuma
tutto lì, nel raggio di qualche centinaio di metri. Appollaiato sulla
recinzione della curva c’è ‘a Carogna, che detta legge e che tutti cercano
quale interlocutore e parte in causa, quello che autorizza lo svolgimento della
partita, mentre in tribuna d’onore c’è lo Stato. In ordine decrescente di
valenza costituzionale: Grasso, presidente del senato della repubblica, Renzi,
presidente del consiglio dei ministri e la Bindi, parlamentare e presidente (quanti
presidenti in Italia) della commissione anti-mafia. Lo dico subito a scanso di
equivoci, e mi farebbe piacere che il principio, di per sé apodittico, fosse
condiviso: tra Raciti e Speziale preferisco il primo, senza indugio. Ma chiediamoci:
ne vale ancora la pena? Impegnare uomini, mezzi, affrontare i rischi continui
della guerriglia, fare il conto dei danni, temere che ci scappi il
morto, presidenti di società che vezzeggiano i violenti. A questo si è ridotto il mondo del pallone. Meglio chiudere bottega e
pensare ad altro.
G.Z.
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