Associazione
culturale
“IL
CINEOCCHIO”
James
Maddock è nato e cresciuto a Leicester in Inghilterra, ma la sua carriera
musicale è cominciata e si è sviluppata negli Stati Uniti. S’innamora di una
donna e arriva a New York. Poi la storia finisce ma lui resta lì e, come nei
film di Woody Allen, New York si anima e diventa un personaggio che lo
accompagnerà sempre, caratterizzando in modo indelebile la sua scrittura. Nel
2000 è il leader della band Wood con
cui realizza l’album Songs from Stamford
Hill che gli permette di firmare un contratto con la Columbia Records. Il
singolo del disco, Stay You, entra in
classifica e viene incluso nella colonna sonora della fortunata serie
televisiva Dawson’s Creek. Maddock
inizia a suonare dal vivo al fianco di personaggi come Paula Cole, Train e
Susan Tedeschi. Si chiude la parentesi con gli Wood così come la storia d’amore
con la ragazza americana e Maddock si rifugia nel Lower East Side lontano dai
palchi e senza incidere dischi per diversi anni. Il 2009 è l’anno del grande
ritorno per il suo primo album solista dal titolo Sunrise on Avenue C che riceve prestigiosi premi e riconoscimenti
come i NY Music Awards. Il celebre giornalista Vin Scelsa ha recensito così il
suo ritorno: “Mi ero completamente innamorato della musica di James Maddock
intorno al passaggio del secolo quando la sua band Wood pubblico Songs from Stamford Hill. Il mio cuore
si spezzò quando James lasciò le scene senza alcuna spiegazione. Di tanto in
tanto ho cercato di seguirlo attraverso internet e non ho mai smesso di
ascoltare le canzoni dell’unico album degli Wood caratterizzate da quel
malessere agrodolce che è la sintesi della musica. Immaginatevi la mia euforia
quando ho scoperto che alla fine di questa decade James viveva e lavorava
proprio sotto il mio naso a New York, lontano dal mio radar, affinando le sue
abilità, aspettando il suo tempo. Ma la sorpresa più grande è stata ascoltare
le sue nuove composizioni, di una bellezza struggente, di squisita fattura, che
hanno ripreso il filo proprio dove Stamford
Hill ci aveva lasciato. Il talento di James Maddock ha una qualità fuori
dal tempo che può dividere solo coi più grandi cantautori. La sua musica tocca
l’anima. Sono davvero felice che sia riapparso nel mio radar. Il mondo intero
ha bisogno di artisti come lui!”. Sunrise
on Avenue C scala in poco tempo le prime posizioni delle classifiche
radiofoniche e conquista i favori del pubblico e della critica. Il pianoforte
suonato da Oli Rockberger ci catapulta con le sue pennellate nella magia delle
strade di Manhatthan e si intreccia a meraviglia con gli altri strumenti e con
la voce roca e soffusa di Maddock. Una voce che trasuda whiskey, dolcezza e
disperazione e che ricorda il Rod Stewart più ispirato e Steve Forbert. Ballate
metropolitane, sincere, che sanno di vita vera, di belle ragazze che volano
via, di chance buttate al vento e di
albe indimenticabili come quella sulla Avenue C di New York. C’è anche una
tromba jazz alla fine di questa canzone che è il manifesto del disco e che ci
riporta alla mente The Wild and The Innocent di Bruce Springsteen o un giovane
Van Morrison appena sbarcato a New York. In pochissimo tempo Maddock si impone
grazie alla sua voce così particolare ma soprattutto per quell’urgenza poetica,
l’immediatezza espressiva e un pizzico di romanticismo da bohemienne. When the sun’s out è un esplosione di
gioia, sembra uscito da una ristampa di un disco degli anni settanta che
imperdonabilmente ci era sfuggito. Maddock e la sua band suonano spesso dal
vivo, soprattutto in un locale cult del Village, Il Rockwood Music Hall.
Durante uno di questi live avviene l’incontro con David Immergluck, chitarrista della rock band di fama mondiale
Counting Crows oltre che dei Camper Van Bethoven e di John Hiatt per il
pluripremiato album Crossing Muddy Waters.
Immergluck e Maddock iniziano a frequentarsi e a suonare spesso insieme. Esiste
un bellissimo disco intitolato Jimmy
& Immy, registrato dal vivo al Rockwood Music Hall, che testimonia il
feeling eccezionale tra questi due musicisti. Un disco potente, loro due soli
sul palco, con le chitarre acustiche e il mandolino. C’è un altro incontro
fondamentale con il leader della band irlandese Waterboys, Mike Scott, con il quale inizia a scrivere canzoni a
quattro mani, tra cui la splendida Beautiful
Now che Maddock include nello splendido disco Wake Up and Dream, pubblicato nel 2011. È questo il disco della
consacrazione per il rocker di Leicester che si ritaglia un ruolo da
protagonista nel panorama del songwriting mondiale. Nel 2013 pubblica Another Life, una raccolta di ballate
elettro acustiche che vede la partecipazione di Larry Campbell, storico
collaboratore di Bob Dylan. Maddock collabora da diversi anni con il Light of Day, una carovana di
straordinari songwriter ameicani che girano il mondo con l’obiettivo di
raccogliere fondi per la lotta e la ricerca contro il morbo di Parkinson.
Padrino d’eccezione della Light of Day Foundation è Bruce Springsteen che si è esibito con James Maddock, Garland
Jeffreys, Willie Nile lo scorso gennaio sul palco del Paramount Theatre di
Asbury Park nel concerto conclusivo di questa maratona di solidarietà. Il Light
of Day farà tappa anche in Italia ad inizio dicembre e oltre a James Maddock,
Joe D’Urso, Anthony D’Amato e Guy Davis ci sarà un ospite d’eccezione: Vinicio
Capossela.
Dopo
la partentesi del Light of Day, Maddock comincerà un tour italiano dal 15 al 23
dicembre, accompagnato dal chitarrista Alex
Valle (Francesco De Gregori, Lucio Dalla) per presentare il suo ultimo
disco The Green, in uscita in questi giorni per la storica etichetta
italiana Appaloosa con un ricco booklet che conterrà anche le traduzioni in
italiano di tutti i testi.
INFO
334 2511686, 3317644536
James
Maddock Online
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