martedì 17 febbraio 2015

L’ISLAM E’ AMORE / 2


Magari anche da un punto di vista erotico


Il messaggio salafita sta prendendo piede. Come al solito, noi occidentali, almeno noi uomini e donne della strada, non capiamo. Il dramma è che tutti, opinionisti a livello condominiale, o da cantina, crediamo di capire quello che non conosciamo nemmeno a grandi linee. Punto primo, fondamentale e basilare: le brigate del califfato che si stanno installando in Libia non provengono da oltre confine, stranieri aggressori che avanzano conquistando il terreno palmo a palmo. I tagliatori di teste che in queste ore hanno insanguinato il golfo della Sirte sono in realtà degli autoctoni, Libici affascinati dall’idea, geniale nella sua capacità aggregativa e mobilitante, sempre immanente e intrinseca all’islam, di una comunità pan-musulmana capeggiata dal califfo. Nel che è evidente la forzatura attuata dalle potenze occidentali che hanno voluto segnare sulla cartina geografica dei confini statuali ai quali ora, ma non solo ora, si ribellano la storia e l’anima dei popoli. In queste ore, i Tunisini ci stanno dicendo, con manifestazioni di piazza, che anelano ad una patria più ampia. L’islam, che va riguardato per quello che è, non per quello che ci fa comodo credere, per sua natura è inglobante: non c’è spazio per l’amore e per la pietà.        

Giacinto Zappacosta

riproduzione vietata

Nessun commento:

Posta un commento