Non mi sono mai fidato
dei democristiani e non cambio idea oggi. Mattarella è stato eletto con
una pluralità di espressioni linguistiche, in ossequio alla volontà di potenza del
capetto di turno e alla sua necessità di controllo sistematico. “On.
Mattarella, Sergio Mattarella, S. Mattarella” e via discorrendo. I
verificatori, appollaiati al di là dei catafalchi, hanno riscontrato,
cronometro in mano, che il grande (si fa per dire) elettore non avesse
consegnato la scheda in bianco. Nessuno si scandalizza e tutti applaudono. Il
nuovo presidente, che nasce già vecchio, è paragonato, in queste ore, a papa
Francesco, è indicato come esempio di parsimonia perché attento al prezzo delle
scarpe che calza. “E’ uno con la schiena dritta” hanno detto tutti, da destra a
sinistra, quasi si fossero messi d’accordo, quasi leggessero sullo spartito
scritto da un unico compositore. La prima uscita pubblica alle Fosse Ardeatine
è un corollario della opacità diffusa che tace sulle scaturigini di
quell’eccidio. Il vile attentato di via Rasella, lucidamente attuato dai
partigiani comunisti, che per prima cosa hanno pensato bene di salvare le
proprie chiappe, non trova spazio nella memoria collettiva. Nemmeno nella memoria
personale del presidente. Non mi piace.
Giacinto Zappacosta
ma discorsi fai? Il vile attentato di Via Rasella??? ma la conosci la storia, oppure hai bisogno di ripetizioni?
RispondiEliminaQuello che chiami vile attentato fu un'azione di guerra. Si perchè fatta contro un reparto di truppe tedesche che OCCUPAVANO il suolo italiano. STUDIA prima di parlare a vanvera.
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RispondiEliminaA proposito di viltà. Nascondersi dietro l'anonimato è un atto che si qualifica da solo. A proposito di ripetizioni, Lei ha dimenticato l'accento sulla "i" di "sì". Nel merito, Le consiglio di studiare il commento di Togliatti sull'attentato: c'è da rabbrividire. Uccidere e scappare, sapendo che i Tedeschi avrebbero reagito rivalendosi sulla popolazione: io la chiamo viltà.
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