Un politico di lungo
corso ne ha dato una spiegazione, rivoltando la frittata a proprio uso e
consumo. Si tratta, questa è la dotta lezione, di un processo ascendente, che
proviene dal basso, dal popolo, e, solo per successivo, accidentale contagio,
aggredisce la classe dirigente. La corruttela, dunque, sussiste, col corollario
di politici indagati a piede libero o in ceppi, perché gli Italiani pretendono
le raccomandazioni. Per la verità, e a proposito di Italiani, tutti sappiamo,
anche chi abita sull’Appennino e sulle Alpi, o in Pianura Padana, comunque
lontano dal mare, che il pesce comincia a puzzare dalla testa. In una forma più
colta (Machiavelli): mancano i buoni esempi, che sono alla base di tutto.
Comunque sia, e vengo
al punto, stiamo assistendo al disfacimento non solo dello Stato, ma anche
della stessa comunità nazionale, neghittosa, questo sì, nell’assistere ai fatti
di cronaca che leggiamo sui giornali. È venuto a mancare l’argine naturale, il locus resistentiae, il
fulcro su cui fare leva per ripristinare il minimo etico. Non mi si venga a
parlare della presunzione di innocenza garantita dalla Costituzione e fatuità
del genere: che il sistema, perché di sistema si tratta, sia marcio è sotto gli
occhi di tutti, così come è evidente che la finalità della realizzazione delle
grandi opere non sia nel soddisfacimento degli interessi collettivi, ma nella
gratificazione di pochi beneficiari. Nell’ignavia
collettiva, ed è il fatto più grave, il sistema del malaffare, sistema
collaudato, efficiente, mostra di essere tetragono rispetto alle spinte
contrarie, pur sempre timide rispetto alla valenza criminale in atto, che provengono
da magistrati coraggiosi o da voci
isolate della società civile. Possiamo dire che le varie associazioni a
delinquere hanno sviluppato gli anti-corpi finalizzati al perpetuarsi
dell’agire criminoso. Sta venendo meno tutto, dalla percezione del disvalore,
alla moralità pubblica, alla certezza del diritto, alla efficienza
dell’apparato statuale. Manca, soprattutto, l’indignazione popolare. Qualcuno
aveva scritto che l’ira contro i vizi e la corruttela è virtù. È arrivata l’ora
di incavolarsi.
Giacinto Zappacosta
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