domenica 26 aprile 2015

Tanti, troppi errori







Quando la politica perde l’uso della lingua (italiana), succede questo ed altro. Criticare è legittimo, ma anche divertente per l’autore, per il pubblico e, se persona di spirito, anche per chi è oggetto della contumelia. Purché si scriva in italiano, quello corretto. Del merito non mi impiccio, ma della forma sì, perché consento tutto, ma non la violenza sulla nostra stupenda lingua. Dopo di che, cari ragazzi, cari giovani, cari amici, scrivete quello che vi pare, però fatelo come Dio comanda. Niente di preoccupante, per carità, solo qualche lacuna da colmare: approfittate del tempo che vi è dato per studiare un po’.  

Giacinto Zappacosta

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