martedì 29 settembre 2015

IN ABRUZZO E' EMERGENZA CREDITO E FISCO. DATI ALLARMANTI, REGIONE AGLI ULTIMI POSTI
















Appello Confartigianato a D’Alfonso: “Servono fiscalità di vantaggio e 
politiche di accesso al credito”


Pescara, 29 settembre – In Abruzzo è emergenza credito e fisco locale. 
Sempre meno credito viene erogato alle imprese artigiane: a marzo 2015, 
rispetto allo stesso mese dello scorso anno, si registra una flessione 
di ben 78 milioni di euro, pari al -7%, dato che colloca la regione al 
penultimo posto della classifica nazionale. Male anche i dati relativi 
al fisco locale che, in Abruzzo, comprensivo anche della cosiddetta 
‘tassa sulla tassa’ relativa all'indeducibilità dell’Imu, pesa, su una 
micro impresa-tipo di cinque addetti, per ben 11.621 euro, pari a 2.324 
euro per addetto. Il dato regionale è superiore alla media italiana 
(11.164 euro, 2.233 euro per addetto) e l'Abruzzo si posiziona al sesto 
posto della graduatoria nazionale.

I dati, frutto di un approfondimento di Confartigianato Abruzzo su 
elaborazioni del Centro studi di Confartigianato nazionale, sono stati 
illustrati, nel corso di una conferenza stampa nella sala Camplone della 
Camera di Commercio di Pescara, dal presidente e dal segretario 
dell’associazione regionale, Lorenzo Angelone e Daniele Giangiulli, i 
quali hanno lanciato un appello alla Regione Abruzzo e al governatore 
Luciano D’Alfonso, affinché preveda “misure di fiscalità di vantaggio, 
procedendo, al contempo, a sostenere le politiche per l’accesso al 
credito”.

Il credito. La flessione pari a 78 milioni di euro si registra a fronte 
di uno stock, comprensivo delle sofferenze, di 1.038 milioni di euro 
concesso al comparto. L’Abruzzo, insieme al Friuli Venezia Giulia, è al 
penultimo posto della classifica nazionale. I dati sono ancora più 
allarmanti se si analizza la serie storica della dinamica tendenziale 
dei prestiti all’artigianato, sempre negativi rispetto al marzo 2013 ed 
in peggioramento dallo scorso trimestre a livello regionale e in tutte 
le province. A livello territoriale, in tre province su quattro - 
Pescara, Chieti e Teramo - la flessione è superiore al -5% registrato in 
media a livello nazionale. Il calo dei prestiti all'artigianato, al 
lordo delle sofferenze, è stato più accentuato in provincia di Teramo, 
che registra erogazioni pari a 287 milioni di euro, con un calo del 9,9% 
rispetto al marzo 2014. Seguono la provincia di Chieti (311 mln, -7,2%) 
e quella di Pescara (240 mln, -5,5%). L'Aquila, con 200 milioni e il 
-3,8%, è l’unica provincia abruzzese a far registrare un calo inferiore 
rispetto alla media nazionale.

Il fisco locale. Sul fronte tasse il dato abruzzese - 11.621 euro, pari 
a 2.324 euro per addetto - è superiore alla media italiana (11.164 euro, 
2.233 euro per addetto). In Abruzzo, per una micro impresa, il totale 
dei cinque tributi locali - addizionale regionale, addizionale comunale, 
Irap, Imu e Tasi - nel 2014 è pari a 10.705 euro, cui si aggiungono 916 
euro di 'tassa sulla tassa'. Per quanto riguarda le singole aliquote, 
l'addizionale regionale è pari all'1,73% (2013), l'addizionale comunale 
è pari allo 0,60% (2013), l'Irap al 4,55% (2012), l'Imu al 9,25 per 
mille (2014) e la Tasi allo 0,70 per mille (2014). L'Abruzzo, inoltre, è 
la quinta regione per la più alta incidenza dei tributi regionali (Irap 
e addizionale regionale Irpef): sono pari al 60,8% (58,9% in Italia). A 
livello territoriale, in testa c'è la provincia di Teramo, con un totale 
di 11.859 euro, 2.379 euro per addetto e la 20/ma posizione in Italia, 
seguita da Pescara (11.750 euro, 2.350 euro, 24/ma posizione), Chieti 
(11.589 euro, 2.318 euro, 28/ma posizione) e L'Aquila (11.254 euro, 
2.521 euro, 41/ma posizione). In testa alla classifica nazionale c'è la 
provincia di Napoli (2.523 euro), mentre chiude la graduatoria Aosta 
(1.643 euro).

“Il credito che continua a mancare da un lato e l’elevata pressione 
fiscale dall’altro – commenta il presidente di Confartigianato Abruzzo, 
Lorenzo Angelone – stanno letteralmente mettendo in ginocchio il tessuto 
imprenditoriale abruzzese, già martoriato da una crisi senza precedenti. 
E’ quindi indispensabile che la Regione faccia la propria parte con 
misure di fiscalità di vantaggio per tutte le imprese e, soprattutto, è 
necessario che proceda in tempi rapidissimi a sostenere le politiche per 
l’accesso al credito”.

“Dobbiamo scongiurare l’ipotesi di dover restituire alla Comunità 
Europea i fondi della vecchia programmazione – afferma il segretario 
regionale dell’associazione, Daniele Giangiulli - per questo vanno 
recuperati tutti i residui, che devono essere destinati, entro la fine 
del mese di ottobre, ai bandi già aperti per il sostegno al credito 
delle Pmi abruzzesi”.

Nessun commento:

Posta un commento