Immaginiamo, solo per esercitare
la mente all’assurdo, che la falsificazione testamentaria arrivi al potere, prenda
piede a palazzo di città. Intanto, come direbbe Prodi, volerebbero polpette sotterranee
avvelenate. In un gergo più diretto, possiamo chiosare, dando la cosa per
acquisita, che verrebbero fuori faldoni molto interessanti. E compromettenti. Nel
frattempo, il sindaco utilizzerebbe il tempo ad installarsi adeguatamente nella
propria stanza, nido d’amore per prestazioni oltre ogni limite. Diciamo che in
effetti non aspetta altro. Epperò il faldone, all’insaputa del sindaco,
incomberebbe inesorabile.
g.z.
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