Un dialogo attraverso la memoria
storica del popolo, un discorso che sconvolge schemi, approcci ideologici e
stanchezze mentali di tutti i tipi. C’è innanzi tutto il richiamo, altissimo,
al dovere del legislatore, che trova un esempio in Mosè e in una trascendenza
valoriale ormai annichilita nella società liquida. E c’è, anche, un approccio,
non nuovo, per la verità, alla realtà storica di un determinato Paese,
quell’atteggiamento che ti porta a considerare quello che di buono ha prodotto
una società e a scorgervi lo Spirito che soffia a vivificare situazioni,
uomini, donne, ambienti. Evangelizzare le culture, di questo si tratta, nel
rispetto delle tradizioni. Il discorso pronunciato dal Santo Padre dinanzi al
Congresso degli Stati Uniti è di spessore, frutto di una sensibilità pastorale
che vuole esaltare le potenzialità morali e religiose di una nazione complessa
e variegata. Quattro personaggi, non tutti noti al grande pubblico, ognuno con
la propria individualità, ma tutti inseriti nel tessuto sociale. Eccoli: Abramo Lincoln, Martin Luther
King, Dorothy Day e Thomas Merton. Consideriamo, dice Papa Francesco, la loro valenza, il
loro apporto in termini ideali, e di conseguenza indichiamoli quali esempi al
popolo. Intanto, c’è, chiara, la coscienza che la religione, nelle sue
innegabile ricadute sul costume e sull’etica, sia quasi il presupposto del
consorzio umano. “In questa terra,
le varie denominazioni religiose – sono le parole del Papa - hanno contribuito
grandemente a costruire e a rafforzare la società. È importante che oggi, come
nel passato, la voce della fede continui ad essere ascoltata, perché è una voce
di fraternità e di amore, che cerca di far emergere il meglio in ogni persona e
in ogni società. Tale cooperazione – continua il Santo Padre - è una potente
risorsa nella battaglia per eliminare le nuove forme globali di schiavitù, nate
da gravi ingiustizie le quali possono essere superate solo grazie a nuove
politiche e a nuove forme di consenso sociale”. Parole semplici, chiare, immediate, come si
conviene ai grandi concetti.
Giacinto Zappacosta
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