mercoledì 18 novembre 2015

IL NATALE A TARANTO. LE LUMINARIE E IL FASCINO DI UNA ATTESA


Le luci nelle piazze e nelle strade. La festa come condivisione

Luci di Natale per ogni dove. Sui balconi, negli esercizi pubblici, nelle strade e nelle piazze. E poi il gigantesco albero addobbato con ogni cura in piazza Maria Immacolata, quasi sontuoso nel suo porgersi alle foto dei passanti, Tarantini e turisti, irresistibilmente attratti da quel trionfo di colori, resi più vividi dalle ombre della sera. La città offre il meglio di sé, tra gaiezza, pettole, e quell’attesa, dolce ma anche spasmodica, per l’arrivo del vero, unico festeggiato, il Dio che si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi. Nel trionfo delle luminarie, Taranto aspetta, dunque, e si prepara. Intanto, i presepi, perlopiù in stile rigorosamente napoletano (anche qui, quante luci!) fanno mostra di sé al di là dei portoni a vetro dei condomini, come pure nelle chiese, che sono tanta parte della storia di questa terra. E poi via D’Aquino, il salotto buono della città, ti lascia estasiato con quelle mille lampadine che squarciano il buio della notte, quasi cancellando i tanti problemi che assillano le famiglie, sempre più alle prese con l’incertezza per il futuro. Sullo sfondo, il castello, il maschio mai conquistato dai nemici (tanti nel corso dei secoli), che con la sua illuminazione particolarmente curata sembra rivaleggiare col Borgo. Viene fuori, a ben pensarci, il carattere del popolo tarantino, quell’indole solare che ama condividere, negli spazi pubblici, che vorremmo più puliti, i momenti nei quali ci si ritrova assieme, partecipando a tutti quello che in altre realtà geografiche rimane confinato, un po’ nascosto, nelle mura domestiche. A breve, quando la primavera ci restituirà quel clima mite che rende ancora più godibile questa stupenda città, ci aspetta un altro di quei momenti in cui ci sentiamo comunità, con suoni, colori ed emozioni del tutto particolari, senza pari al mondo. Dopo tutto, i Riti della Settimana Santa sono vicini. Anche questa è una storia, la nostra storia, che va vissuta e raccontata.  


Giacinto Zappacosta      

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