mercoledì 17 febbraio 2016

AVEVA RAGIONE ROUSSEAU


Il dramma del popolo italiano, o ex popolo, visto che siamo ormai un'accozzaglia di persone che casualmente calca lo stesso territorio, è rappresentato dai resoconti che ci giungono dal parlamento a proposito delle cosiddette unioni civili. Il clima, mentre c'è bisogno di lavoro, di sicurezza, di rifondare uno Stato e un tessuto civile, è proprio della inconcludenza tipica delle discussioni dopolavoristiche. Se pensassimo un po' più a scopare, nel senso ovvio e normale del termine, per cui un uomo si accoppia con una donna e viceversa, riscopriremmo il piacere della vita. Ho letto su internet i dati relativi alle nascite nel nostro Paese, il tasso di fertilità e il tasso di mortalità. C'è da rabbrividire. A tutto ciò noi opponiamo unioni contro natura, mere opzioni che si aggiungono a quello che è l'istituto matrimoniale, in ogni caso, per forza di cose, interdette alla procreazione. Se non, come ha fatto Elton John, un riccastro annoiato, impollinando, dietro compenso, una donna in stato di bisogno. Rousseau, amico vostro, non mio, diceva, a ragione, che la misura della civiltà di un popolo è data dallo sviluppo demografico. Provate a dargli torto.

g.z.  

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