LE PALLE LE HO ANCORA

Non ne indovina una. È un misto di arroganza, di provincialismo al grido di ‘volemose bene’, di scarso senso delle istituzioni. La frase, caduta nel vuoto abulico dei cronisti che, more solito, non hanno avuto nulla da ridire, fa il paio con l’altra, celebre, sullo sfondo di Palazzo d’Avalos. In ordine cronologico.’Vuol dire che la moglie del sindaco deve fare la casalinga’ e ‘Sono qui in veste istituzionale’. La prima frase, consegnata agli annali, alla storia, è nota. La seconda, più recente, è francamente irritante. Lapenna, dunque, benedice la candidatura alle primarie di Menna. Lo fa presenziando alla conferenza stampa del giovane capogruppo in consiglio comunale. Lapenna, come cittadino, come politico, può fare, nel lecito, quello che vuole, ma non può dire di essere presente ad una conferenza stampa di partito, il suo, ovvio, ‘in veste istituzionale’. Significa che era lì in quanto sindaco. Se avesse taciuto, nessuno avrebbe potuto obiettare. Ha aggiunto che parteciperà ad analoga conferenza dell’on. Amato. Bene. Mi chiedo se, in quanto sindaco, sindaco di tutti quindi, parteciperà, nella sua ‘veste istituzionale’, all’inaugurazione della sede elettorale, domenica prossima, di ‘Vasto 2016’, il raggruppamento che, come noto, fa capo a Massimo Desiati. Non che mi farebbe piacere vederlo in quella occasione, durante la quale, temo per lui, non si serviranno alcolici, ma vorrei che il primo cittadino (figurati com’è ridotto l’ultimo) non fosse dissociato da un punto di vista mental-politico. E a proposito di cronisti, che dovrebbero essere un po’ più grintosi, ricordo a me stesso che, da giovane, quando collaboravo con Il Centro, alla terza o quarta occasione litigai di brutto con Prospero, allora sindaco, irritato per un mio articolo. Erano altri tempi. Le palle le ho ancora.

g.z.         

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