giovedì 4 febbraio 2016

VOTARE O NON VOTARE? MEGLIO VOTARE BENE

L’impantanarsi di questa maggioranza targata Pd e sodali, invischiata nel sottobosco, che fu democristiano, popolato di favoritismi e clientele, importa, come contraccolpo, almeno in una parte della cittadinanza, quel vago senso di nausea nei confronti della cabina elettorale. Un appuntamento vissuto come vuoto esercizio di un diritto privo di senso. Quella domenica (saremo in primavera inoltrata) andremo al mare? O faremo una gita fuori porta? Un modo come un altro per riconsegnare questa città, o quello che ne resta, alle stesse persone che l’hanno depredata in questi lunghi dieci anni. Certo, in ogni caso Lapenna non sarà più sindaco, ma, come diceva qualcuno, eripitur persona, manet res, tolta la maschera, rimane la sostanza, oppure, contestualizzando il testo, si perpetuerebbe, per cooptazione, quella classe politica che stiamo vedendo all’opera. Vasto ha bisogno d’altro, ha bisogno del mio e del tuo voto, della tua adesione, anche critica, dell’impegno di tutti. La partecipazione popolare ha un senso, una valenza plasticamente testimoniata dalla sala piena, quella degli ex palazzi scolastici in corso Italia, e dall’attiguo locale dove i volontari hanno raccolto le firme a sostegno della candidatura alle primarie di Massimo Desiati. Il quale, dopo cinque anni di opposizione in consiglio comunale, dove è stato sempre presente su tutti i problemi, si propone al voto dei Vastesi per amministrare, da sindaco, la Città. Non è solo: Bischia, D’Alessandro, Del Prete e Sigismondi, con la loro presenza e il loro apporto, danno spessore ad una candidatura che, già da ora, si presenta come solida. Ma non basta. Occorre l’impegno di tutti. Cinque anni fa eravamo tanti, ora siamo di più.


g.z.    

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