mercoledì 23 novembre 2016

CAPRE DI TUTTO IL MONDO (OCCIDENTALE), UNITEVI!


La stoltezza, me ne convinco sempre di più, è una scelta etica. La grassa ignoranza, quella che cola grasso da tutti i pori della pelle, in fin dei conti è connaturale all'indole pigra, vacua. Magari anche flaccida. Lo diceva Carlo Maria Cipolla, del quale consiglio la lettura, lo argomentava Platone tramite il famoso mito della caverna. Rassegnamoci: l'ignoranza caprina coagula, unisce, evolve, o involve, vedete voi, in ideologia, talora in un partito. Preferiamo vivere nelle nostre false certezze e ci irritiamo quando qualcuno la pensa diversamente. Anche a costo di rimetterci l'osso del collo per mano di qualche islamico. Il quale, secondo il politicamente corretto, che poi è il precipitato storico della società liquida nella quale viviamo, è una brava persona, che va capita e storicizzata. A proposito di storia. E' estranea all'islam la figura del predicatore, tipica invece del Cristianesimo, figura agevolmente sostituita dalla scimitarra. Varrebbe la pena soffermarsi sulle vicende antecedenti la battaglia di Lepanto per capire come la Sublime Porta abbia massacrato, oltre che Marcantonio Bragadin e compagni, anche il diritto internazionale e quel minimo di etica che ti aspetteresti perfino dalla peggiore bestia. Alvise Zorzi ne parla diffusamente nella sua storia di Venezia, un'opera che verrei regalare a qualche capra in occasione dell'imminente Santo Natale. Per quanto attiene Otranto, basta vedere le ottocento teste tuttora esposte nella Cattedrale. Teste di Cristiani. Non ne usciamo. Se l'Europa non recupera le sue radici cristiane, la sua anima, per il vecchio continente si aprirà il baratro. Nel quale, ed è il punto sul quale riflettere, precipiteremo tutti. Anche la capre.
Giacinto Zappacosta
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