venerdì 25 novembre 2016

DEMOCRAZIA ANTICA E MODERNA. ILLUSIONI E LIMITI


Era tanto tempo fa, quando non esistevano i giornali e i tagliandi per fare i sondaggi. Accadde che Dionisio si incavolò molto con Platone. Il tiranno di Siracusa, così nel racconto di Diogene Laerzio, se la prese a morte quando si sentì dire dal filosofo ateniese che il potere non doveva essere disgiunto dalla virtù. Apriti cielo. Per il povero Platone fu l’inizio di una lunga disavventura, che culminò, in un crescendo di disgrazie, nell’onta della schiavitù, dalla quale fu poi riscattato da un amico filosofo. Ma il punto non è tanto questo, quanto il fatto che Dionisio fosse, appunto, tiranno. Autocrate, si direbbe con termine a noi più vicino e di più immediata comprensione, uno, insomma, che basava la propria posizione personale, il proprio potere (cratos) su sé stesso (autòs) e non per derivazione dalla volontà popolare, ma nemmeno da altra istanza, quale, per esempio, la disposizione di un sovrano. Una testa, un voto: così è adesso e così dovrebbe funzionare. Ma funziona davvero così?

g.z.

Nessun commento:

Posta un commento