sabato 28 gennaio 2017

IL POPOLO ELETTO VAL BENE QUALCHE STRAGE


Nessuno si impietosisce per i bambini palestinesi, che a Gaza cadono sotto le bombe israeliane, le bombe del popolo eletto. Non mi piace questo sistema valoriale, falso e non nuovo, per cui le vittime sono tali solo se rientrano in parametri prestabiliti, definiti a priori. Ci sono i morti di serie A e i morti di infima serie, quelli per il quali non piange nessuno. Così non una lacrima, non un moto di pietà umana e cristiana per i soldati napoletani che creparono nei campi di concentramento savoiardi, rei soltanto di non aver voluto rinnegare il giuramento di fedeltà al Re. I massacri ad opera dei “liberatori”, gli stupri, le ruberie attuati nel Regno delle Due Sicilie? Ci si passa sopra, come se nulla fosse. I diritti dei singoli e dei popoli o sono tali, universalmente riconosciuti, oppure si apre la strada all’ipocrisia. Potrei parlare della fine degli indigeni della Tasmania, annientati dal colonialismo inglese (l’ultima tasmaniana morì nel XIX secolo) e di tanto altro ancora. Ma forse è meglio fermarsi qui.

G.Z.

riproduzione vietata

Nessun commento:

Posta un commento